Chiara Ferragni, stage di trucco con le pazienti di oncoematologia. L’ospedale di Padova dice no: “Inopportuna” (2 / 2)

Quando ci sono dei bambini ricoverati, uno dei modi per tenerli distratti –almeno per un po’ di tempo- è chiamare clown, cuochi, pasticcieri e in generale persone che riescano a dare gioia ai piccoli pazienti. La Ferragni era stata invitata per il 16 febbraio e, nonostante tutti i suoi impegni lavorativi, aveva accettato con entusiasmo.

Quando la direzione del reparto di Oncoematologia aveva chiesto alla direzione generale l’ok definitivo per organizzare la mattinata in compagnia della Ferragni, la risposta è stata no. Iniziativa opportuna, dicono. Le bambine erano entusiaste di incontrare dal vivo la Ferragni, di farsi truccare da lei e di ricevere qualche consiglio prezioso. Niente da fare. L’iniziativa è stata bloccata e questo sabato passerà come tanti altri nell’ospedale di Padova.

I dirigenti dell’ospedale sono inflessibili: nel luogo in cui lavorano c’è bisogno di tranquillità e di discrezione. L’arrivo della Ferragni avrebbe inevitabilmente attirato curiosi di ogni genere che con l’ospedale non hanno nulla a che vedere. Giorgio Perlingo, direttore del Dipartimento per la salute della donna e del bambino, è d’accordo con la scelta dei suoi colleghi: “Una scelta che ho condiviso sulla base dello stile di questa struttura”.