Carcerato dichiarato morto per breve tempo torna in vita e pretende di aver scontato l’ergastolo (1 / 2)

Carcerato dichiarato morto per breve tempo torna in vita e pretende di aver scontato l’ergastolo

“Life sentence”. Nel sistema giuridico americano esiste una sentenza definitiva, che non lascia scampo alla persona condannata. Stiamo parlando dell’ergastolo vero e proprio, non quello del limite dei 40 anni. Benjamin Schreiber, circa 25 anni fa, commise un efferato omicidio ai danni di tale John Terry (sì, come l’ex calciatore), mutilandone il corpo. Il tutto senza l’ausilio di armi da fuoco ma solo “la mazza di un piccone”. Per questo motivo i giudici hanno stabilito che l’uomo dovesse morire in carcere.

Ma nel 2015 è successo un fatto molto singolare. L’uomo fu vittima di avvelenamento. I giornali statunitensi affermano anche che l’uomo avesse gravi problemi ai reni. Ad ogni modo, quello che è importante nella vicenda è che Schreiber, per qualche minuto, risultò morto. Salvo poi resuscitare dopo l’intervento dei medici, che l’hanno rianimato nel vero senso della parola, riportandolo in vita.

L’uomo, dal 2018, sta cercando in tutti i modi di sfruttare proprio quel brevissimo periodo in cui era senza vita per uscire dal carcere. Ebbene sì, nonostante le possibilità di riuscita siano molto basse, l’uomo sa che quella circostanza tragica è l’unica minima speranza per evitare di trascorrere quello che gli resta da vivere dietro le sbarre. Per questo motivo ha fatto ricorso ed è in attesa di una sentenza definitiva.