Non furono pubblicati video di infermiere che si facevano penetrare da medici, in compenso circolarono alcune foto dei bagni degli ambulatori del primo piano dell’ospedale che si scoprì venivano utilizzati per altri scopi. Qualcuno, infatti, nei bagni dell’ospedale aveva allestito una sorta di camera da letto, utilizzando un materassino preso da una barella e delle lenzuola solitamente utilizzate per i pazienti allettati.
Accanto al letto, poi, alcuni oggetti che erano la prova inconfutabile di come quel bagno avesse un uso speciale: fazzoletti sporchi, un reggiseno e preservativi usati. Insomma la voglia di farlo ce l’abbiamo tutti, perfino le persone che lavorano negli ospedali, i luoghi dove si curano pazienti anche in gravissime condizioni e dove, più che altrove, non bisognerebbe mai distrarsi e pensare ad altro.
Nel 2017, però, si andò (se possibile) anche oltre. Alcune infermiere dell’Ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, furono coinvolte in uno scandalo su un presunto giro di prostituzione. Le donne in questione, infatti, secondo alcuni testimoni adescavano uomini all’interno degli ospedali con la scusa del caffè e dopo una breve chiacchierata arrivavano a proporre prestazioni vere e proprie per la cifra di 50 euro. Il tutto in alcune stanze inutilizzate degli ospedali. Il paese più bello del mondo. Sempre e comunque.