Bus incendiato a Milano, il procuratore: “Solo grazie ai carabinieri non stiamo piangendo 52 bambini” (2 / 2)

La procura ha voluto sottolineare più volte che Ousseynou Sy non è in nessun modo legato all’Isis o ad altre organizzazioni terroristiche di matrice islamica.
 L’autista aveva già girato un video d’addio spedito in Senegal, a dimostrazione che si stava preparando a compiere il suo “gesto eclatante”. La sua intenzione era quella di dire agli africani di non venire più in Europa e punire l’Europa per le politiche a suo dire inaccettabili contro i migranti.

A raccontare le fasi del sequestro sono stati i bambini.”Ci ha preso i cellulari, ma un nostro amico è riuscito a nasconderne uno con il quale ha poi avvertito i soccorsi. Siamo stati legati con le fascette. Ci diceva che non sarebbe successo niente, ma poi minacciava di versare la benzina” ha riferito una delle ragazzine sequestrate dell’Istituto Margherita Hack.

E’ stato uno degli studenti a bordo a lanciare l’allarme. Dopo essere scaltramente riuscito a nascondere il suo cellulare, ha avvertito i genitori che, a loro volta, hanno avvisato i carabinieri. Le pattuglie hanno velocemente raggiunto il mezzo costringendo l’autista a forzare uno dei posti di blocco organizzati dai carabinieri. L’autista ha speronato le altre auto, ma ha perso il controllo. il bus ha in fine rallentato finendo contro il guardrail. Oggi si scopre che ad aver lanciato l’SOS è stato un 12enne di origini marocchine di nome Samir.