Bocciato l’emendamento firmato Boldrini per abbassare l’Iva sugli assorbenti (1 / 2)

Bocciato l’emendamento firmato Boldrini per abbassare l’Iva sugli assorbenti

Nella questione dell’IVA sugli assorbenti non arriva la svolta in positivo auspicata dalle donne italiane. La deputata Laura Boldrini aveva proposto di abbassare (più che dimezzando) l’aliquota sui prodotti sanitari femminili, per farla passare dal 22 attuale al 10. Il motivo era molto semplice: gli assorbenti sono considerabili beni di prima necessità e pertanto l’aliquota massima che li considera beni di lusso è incompatibile per natura.

Ma non c’è stato niente da fare: la commissione Finanze della Camera ha dichiarato “inammissibile” l’emendamento al decreto legge fiscale presentato dalla Boldrini. Nel testo della proposta c’era scritto: “Ai prodotti sanitari e igienici femminili, quali tamponi interni, assorbenti igienici esterni, coppe e spugne mestruali, si applica l’aliquota del 10 per cento dell’imposta sul valore aggiunto (Iva) ai sensi di quanto disposto dal secondo comma dell’articolo 16 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633”.

Dopo 24 ore di attesa è arrivata, come dichiara Silvia De Dea, la “doccia fredda”. La referente dell’associazione Onde Rosa si era spinta oltre: poco tempo fa aveva lanciato una petizione su Change.org per portarla al 4%. Purtroppo nemmeno la proposta concreta di far scendere l’IVA al 10% ha avuto esito positivo. Ad ogni modo, il parere contrario della Commissione è indubbiamente una doccia fredda ma sulla questione non è ancora arrivata la parola fine.