Attentato Strasburgo, Antonio è morto: non ce l’ha fatta il giornalista colpito dal killer (2 / 2)

L’uomo, tra l’altro, era già noto alle forze dell’ordine. Una frase che sentiamo molto spesso in occasione di attentati. Eppure è successo per l’ennesima volta. Il killer ha notato Antonio e le due donne che erano con lui, ha sparato prima verso l’alto e successivamente verso i tre. Le due ragazze, nella confusone del momento, avevano solo pensato a fuggire. Qualche istante più tardi si sono rese conto che Antonio non era più con loro.

Lo hanno trovato riverso al suolo, con un proiettile che gli aveva perforato la nuca. Il colpo era arrivato al midollo spinale, motivo per il quale i dottori avevano subito dichiarato che il ragazzo era “inoperabile”. Ieri sera i parenti, recatisi a Strasburgo, avevano detto alla stampa che stavano cercando un “luminare” che potesse far risvegliare Megalizzi. Ma non c’è stato niente da fare.

Il coma irreversibile è rimasto tale fino al tardo pomeriggio di ieri. 24 ore più tardi l’ospedale ha comunicato al resto del mondo la notizia: Megalizzi è morto dopo alcune ore di lotta tra la vita e la morte. Vittima numero quattro, ma ce ne sono altre dieci in gravi condizioni. L’ennesima morte inspiegabile nella Francia, uno dei paesi europei più colpiti da attentati di questo tipo negli ultimi cinque anni.