Annamaria Franzoni, il nuovo vicino non ha dubbi: “Le affiderei i miei figli” (2 / 2)

Bignami poi si spiega meglio: “Anche nelle persone equilibrate può succedere un colpo di follia”. Poi all’inevitabile domanda del giornalista sull’innocenza della Franzoni, l’uomo risponde: “Questo non lo so, non lo posso sapere”. Sono passati 17 anni e qualche giorno dal 30 gennaio 2002, quando avvenne il famoso Delitto di Cogne. La Giustizia Italiana ha avuto bisogno di più di 6 anni per emettere una sentenza definitva.

Nel 2008 Annamaria Franzoni venne condannata a 16 primavere di reclusione per l’omicidio del figlio Samuele, tre anni. Come spesso accade, la pena è durata molto meno del previsto per “buona condotta”. 5 anni in meno del previsto per l’esattezza. In realtà la Franzoni ne ha scontati 6 in carcere (fino al 2014) e fino all’altro ieri è rimasta agli arresti domiciliari. Una pena molto blanda, oggettivamente parlando.

L’incubo, per lei, è ufficialmente finito. Annamaria Franzoni è una donna libera e pronta a ricominciare quella che in un certo senso sarà la sua seconda vita. In una nuova città, con nuove persone a circondarla. Nel piccolo centro dell’Appennino Bolognese, secondo il Resto del Carlino, l’opinione diffusa è che Annamaria Franzoni vada “lasciata stare”. Una donna senza nome intervistata nell’unico minimarket del paesino spiega: “Abbiamo sempre creduto alla sua innocenza e continuiamo a farlo“.