Alfie Evans, ricorso rigettato: “Sta morendo…” (2 / 2)

I genitori continuano a lottare e vogliono che si continui a tentare fin quando è possibile. Tom Evans, padre di Alfie, ha minacciato di fare causa a tre medici dell’ospedale di Liverpool per omicidio colposo del figlio. I genitori hanno messo costantemente sotto pressione il sistema giudiziario per tentare di mantenere vivo il figlio, molte volte Tom Evans ha denunciato molti comportamenti dei dottori. La loro battaglia è arrivata anche ai giudici della Corte Suprema dopo che la Corte d’Appello aveva concordato con Alder Hey che Alfie non poteva essere salvato e che sarebbe stato futile continuare il trattamento.

 

Avevano già perso una sfida presso la Corte d’Appello e non avevano annullato la decisione presso la Corte suprema e la Corte europea dei diritti dell’uomo.

A seguito di un appello, Lord Justice Davis, ha stabilito che il supporto vitale di Alfie deve essere disattivato e ha detto agli avvocati che i medici hanno concordato che non c’era “nessuna speranza”. Il supporto vitale di Alfie alla fine è stato disattivato alle 21.17 di Lunedì 23 aprile. Tuttavia, la mattina seguente, suo padre disse che il bambino stava ancora combattendo e respirando senza assistenza. La mattina di mercoledì 25 aprile, Tom ha fatto sapere che Alfie sta ancora combattendo ma ha dichiarato anche che suo figlio non è stato sottoposto

ancora a nessun esame o visita nelle ultime 48 ore e i medici semplicemente lo lasciano morire. Un comportamento davvero disgustoso e forse anche un animale sarebbe stato trattato meglio. Il padre ha deciso di iniziare una battaglia legale contro i sanitari dell’ospedale che sono convinti che per il bimbo non ci siano speranze, per il momento, fa sapere Tom, che suo figlio viene mantenuto con latte, acqua e ossigeno. In Italia, si sono resi disponibili sia l’ospedale Bambin Gesù di Roma, sia il Gaslini di Genova ma la magistratura inglese aveva disposto l’interruzione delle terapie e il distacco delle macchine che lo tengono in vita.