Alessandra Vella, il giudice che non ha convalidato l’arresto di Carola Rackete insultata sul web (2 / 2)

Gli avvocati avevano anche contestato il reato di resistenza a nave da guerra, ma tale accusa non è ammissibile in quanto la motovedetta della Finanza non è considerata una nave da guerra.
Il Dl sicurezza bis “non è applicabile alle azioni di salvataggio”, sottolinea il Gip, facendo riferimento alle norme del diritto italiano e internazionale.
Respinta quindi la tesi della Procura guidata da Luigi Patronaggio.

La Rackete aveva raccontato attraverso i suoi legali i motivi che l’hanno spinto a forzare il blocco: “A bordo alcune persone stavano commettendo atti di autolesionismo, temevo qualcuno arrivasse al suicidio. Nel mio atto nessuna violenza, ma solo disobbedienza. Purtroppo le condizioni mi hanno fatto sbagliare la manovra”  La capitana della Sea Watch 3 aveva voluto scusarsi con gli agenti della Guardia di Finanza speronati per sbaglio dalla sua nave sin dal primo momento. 

“A bordo a situazione era disperata – ha fatto sapere la trentunenne -. C’erano persone stremate. Avevo paura“. “Negli ultimi giorni avevamo istituito dei turni con l’equipaggio per controllare che nessuno si buttasse a mare per suicidarsi o per provare inutilmente a raggiungere riva. Eravamo lontanissimi, significava morte certa“. 
Nessuno deve pensare che io abbia voluto speronare la motovedetta della Finanza di proposito, è stato solo un errore di valutazione.”