Aiutatemi, mio figlio è scomparso: l’appello disperato di una madre (2 / 3)

Da quel momento di Pino si sono perse le tracce, il papà Fabrizio il mattino dopo alle 6:40, si accorge che il figlio non c’era a letto e quindi non era mai tornato a casa. Ha provato a chiamarlo ma sia sul cellulare privato che su quello aziendale entrambi squillavano ma nessuno ha mai risposto, così il padre ha pensato che suo figlio stesse dormendo a casa dell’amica anche se solitamente il ragazzo avvisava dei suoi spostamenti, poi improvvisamente alle 7:00 del mattino i due telefoni hanno smesso di squillare e questo è un altro punto scuro.

 

La macchina della verità

La madre di Pino si era recata a Skopje alle 10:00 del 11 dicembre, Maja era partita dalla casa di Montessori in provincia di Viterbo per recuperare il cane Zeus e riportarlo in Italia dove poi tutti insieme avrebbero passato le vacanze natalizie, infatti sia Pino che Fabrizio avevano già in tasca i biglietti aerei per sbarcare a Roma il 23 dicembre ma Maja non sapendo cosa stava succedendo, si era recata sul posto ed ha fatto questa tremenda scoperta.

Suo figlio era scomparso, i genitori hanno avvertito subito l’Ambasciata italiana che subito si è messa a disposizione.

Anche in Macedonia la polizia sta facendo di tutto per scoprire dove sia finito Pino e ha sottoposto alla macchina della verità una quindicina di persone, tutti amici e conoscenti del ragazzo ma a distanza di mesi non si sa ancora nulla. Per Angela, la ragazza che avrebbe visto prima della scomparsa Pino, invece non è stata sottoposta alla macchina. Dal 11 dicembre sera, la mamma ha lanciato un appello su Facebook, addirittura aveva chiesto di aiutarla ad accedere al computer di Pino perché non sapeva le password.

 

I tre hacker

Il suo appello disperato è stato letto da tre ragazzi, tre hacker, che si sono rivelati utili per le indagini.