Aerosol, un mito da sfatare: per raffreddore e tosse non è efficace! (2 / 2)

Nella laringite ipoglottica, con tosse “a foca”, si opta per l’aerosol con soluzione fisiologica e cortisone. È bene aggiungere che la scelta dei corticosteroidi va fatta dal pediatra, perché non tutti hanno la stessa efficacia“.

In un documento dell’Acp viene spiegato che la tosse è il sintomo più frequente nei bambini e l’utilizzo del cortisone attraverso l’aerosol è molto diffuso in Italia per trattare le patologie delle alte vie respiratorie e per il controllo del sintomo tosse ad esse correlato, sebbene non esistano prove della sua efficacia, “tale pratica, se prolungata nel tempo, è associata a effetti collaterali“.

 

Il responsabile dell’unità di Farmacoepidemiologia del Laboratorio per la Salute Materno-Infantile all’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano, ha spiegato: “Nei disturbi delle alte vie respiratorie l’aerosol è sempre inappropriato perché inutile, non riduce i sintomi né i tempi di decorso della malattia. Per le afflizioni delle basse vie c’è evidenza scientifica dell’utilità della aerosolterapia, ma solo per alcune specifiche condizioni: il broncospasmo nei bambini piccoli, la fibrosi cistica ed eventualmente la prevenzione nel caso di broncospasmo frequente“.

Il broncospasmo viene spesso associato alle infezioni virali come la bronchite asmatica e viene indicato il trattamento con salbutamolo che può essere somministrato con l’aerosol o con un inalatore.

Antonio Clavenna, ha voluto aggiungere che: “Spesso i pediatri consigliano l’aerosolterapia perché in Italia siamo poco abituati all’uso del distanziatore ma quest’ultimo è più indicato per un corretto assorbimento del farmaco. Nell’aerosolterapia quello che può funzionare, per i disturbi delle alte vie aeree, è il vapore acqueo che idrata le mucose e rende fluido il muco: niente di diverso dai vecchi suffumigi. Dunque quello che dico alle mamme è: se proprio volete usare l’aerosol metteteci la soluzione fisiologica, che può avere qualche utilità nel ridurre i disagi del bambino, anche se solo temporaneamente”.