Addio ad uno dei locali più esclusivi d’Europa: chiude il Cocoricò, tempio della movida romagnola (2 / 2)

Lo scorso gennaio la Guardia di Finanza aveva disposto un maxi sequestro preventivo per oltre 800mila euro nei confronti della nota discoteca della Riviera Romagnola. La somma sarebbe leggermente inferiore all’importo delle imposte risultate evase da alcuni accertamenti fiscali eseguiti nel 2018, come riferito dalla Guardia di Finanza.

Ma la prima notizia relativa ai guai con il fisco risale al 2016.Scondo quanto accertato all’epoca dagli inquirenti della GdF,  gli incassi della gestione della nota discoteca riccionese non erano stati dichiarati. 

A finire nei guai furono il rappresentate legale M.N., denunciato alla Procura della Repubblica, e l’amministratore di fatto, M.P. 48enne residente a Rimini, denunciato in concorso con l’amministratore di diritto per il reato di omessa dichiarazione.  A seguito delle indagini fu disposto il sequestro di un immobile di proprietà di uno degli indagati.

Il locale balzò tristemente alle cronache nel 2015, per la morte di un ragazzino di appena 16 anni, Lamberto Lucaccioni, giunta per overdose.

 

Il giovane, originario di Città di Castello, si sentì male mentre era sulla pista da ballo della discoteca. Gli amici che erano con lui provarono a prestargli i primi soccorsi, ma per il 16enne non ci fu nulla da fare. A seguito della sua morte furono effettuati numerosi controlli in tutti i locali notturni della riviera. Nel corso delle operazioni furono individuati numerosi pusher, tra cui il ragazzo che cedette la droga al 16enne.