Un senzatetto muore a Chicago: i suoi trenta gatti vengono adottati dagli abitanti

Un uomo che viveva in uno stretto vicolo di Chicago, per strada e al freddo. è morto di recente di stenti: il senzatetto possedeva trenta gatti e gli abitanti del quartiere, per non lasciarli soli, li hanno adottati.

Un senzatetto muore a Chicago: i suoi trenta gatti vengono adottati dagli abitanti

Un uomo di 65 anni, di nome Antonio, viveva a Chicago in una condizione di assoluto disagio. La sua casa, se così si può dire, era uno stretto vicolo della “città ventosa” (Windy City), dove aveva depositato i suoi oggetti e cartoni ed altri materiali per ripararsi dal grande freddo dell’inverno in corso.

In città come Chicago, senza alcune protezione montuosa da lì al Polo Nord, i venti gelidi spirano in tutto il corso della stagione fredda, toccando spesso punte di -20 gradi di notte; in alcuni casi, neanche troppo eccezionali, in certe nottate si toccano anche i -40 gradi ed è chiaro che le condizioni di chi vive per strada sono inumane.

L’uomo viveva le sue giornate con i suoi trenta gatti, i suoi compagni di vita, i quali li sfamava ogni giorno, grazie anche al cibo che molte persone portavano al senzatetto, il quale non voleva nulla per sé, rifiutando anche alloggi al caldo, ma voleva che venisse donato tutto ai suoi amici a quattro zampe.

L’uomo, durante questo rigido inverno, è morto per ipotermia. Gli abitanti del quartiere amavano e rispettavano Antonio, perché si dimostrava altruista sia nei confronti di altre persone in difficoltà, sia per i suoi gatti, e la gente ha pensato ad un modo con cui omaggiare il loro amico appena scomparso.

L’idea è caduta, quasi ovviamente, sui suoi trenta gatti, che adorava alla follia e che erano i suoi amici più fedeli. La gente del quartiere ha istituito una colletta su Internet in onore di Antonio ed ha raccolto ben 9.700 dollari, una somma che dimostra quanto questa persona godesse di stima e amicizia nonostante le sue disperate condizioni economiche.

Con questi soldi, la gente del quartiere ha potuto costruire dei rifugi e delle casette per i gatti, oltre che acquistare del cibo per nutrirli. In questo modo tutte le persone di questo sperduto angolo dell’immensa Chicago hanno ricordato la memoria che ha dato l’ultima parte della sua vita vagabonda per la salute e la felicità dei suoi gatti.

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