Salvato un cane con due zampe che i veterinari volevano sopprimere

E' incredibile la tempistica con cui questa storia è avvenuta: un cane con una malformazione alle zampe anteriori è stato salvato dalla soppressione, poco prima che avvenisse, da una animalista che a tutti i costi ha voluto che continuasse a vivere.

Salvato un cane con due zampe che i veterinari volevano sopprimere

Il cucciolo in questione era nato soltanto da quattro ore, a Houston, nel Texas, quando una convinta animalista ha deciso di salvarlo dalla decisione – abbastanza frettolosa – dei veterinari intenzionati a sopprimerlo.

Il motivo? Il cucciolo – Nubby – a causa di una malattia genetica, era nato con soltanto due zampe, quelle posteriori, mentre gli arti anteriori erano completamente mancanti.

Lou Robinson – l’animalista – è accorsa al centro veterinario dove si trovava questo sfortunato cucciolo e, senza pensarci due volte, ha deciso di portarselo a casa, nonostante lo sbigottimento ed i pareri negativi dei medici veterinari.

Lou ed il marito Mark, fin dai primi istanti di vita, si sono presi cura di Nubby che, secondo il racconto del signor Mark, ha passato i primi tre giorni di vita lottando contro la morte, poi è arrivata a sedici giorni di vita, superando ormai la fase critica della sua vita e mostrando un discreto stato di salute, premiando così gli sforzi di Lou e Mark.

Ma le angustie e le malattie non hanno certo smesso di tartassare il povero Nubby: poche settimane dopo, il cane ha sofferto di una polmonite e di un’anomalia esofagea, che ha complicato di molto la sua esistenza. Con un coraggio da leone, però, Nubby ha passato anche questa terribile prova, riportando un danno all’esofago a cui, però, i coniugi Lou e Mark penseranno solamente tra qualche tempo.

Nubby comunque, nonostante la sua giovane esistenza, ha già dimostrato di avere uno spirito incredibile, una tempra da fare invidia a molti cani che di salute stanno molto meglio; il cagnolino ha molta voglia di giocare, trovandosi in una buona forma fisica.

Nubby sta veramente “cantando” un inno alla vita, che sarebbe da prendere ad esempio da noi umani e da altri animali.

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