Lo sconfinamento della mucca bulgara Penka diventa un caso diplomatico comunitario

Penka è una mucca bulgara che ha messo a dura prova la burocrazia comunitaria: riportata nel suo Paese dopo aver sconfinato in Serbia, non disponendo dei documenti di trasferimento è passibile di essere abbattuta. E intanto si scopre che è pure incinta.

Lo sconfinamento della mucca bulgara Penka diventa un caso diplomatico comunitario

Spesso ci lamentiamo delle ottuse barriere burocratiche che storicamente soffocano il nostro Paese. In molti lo considerano un male tutto nostrano, ma è sufficiente un’analisi non molto approfondita per appurare che non è proprio così.

Ne sa qualcosa Penka, l’ignara mucca bulgara che ha involontariamente attraversato i confini nazionali per andarsene a pascolare in Serbia. Peccato solo per un aspetto: abbandonare la Bulgaria per raggiungere la Serbia significa uscire anche dall’Unione Europea.

Il suo padrone, Ivan Haralampyev, diventato negli ultimi giorni una star delle rete così come la sua vacca, non vedendola rientrare nella sua fattoria è andato a cercarla. Ma a trovarla due settimane dopo sono state le autorità serbe. Ivan, informato del ritrovamento, non ha fatto altro che riportarsela a casa. Peccato però che per farlo ha dovuto riattraversare la frontiera. E secondo i doganieri l’operazione messa in atto altro non era che un importazione di bestiame all’interno dell’UE.

Sprovvisto del documento europeo necessario per il trasferimento dei bovini, la povera Penka è diventata a tutti gli effetti una clandestina, ed è stata bloccata dalle autorità dello stesso paese da cui era in precedenza uscita. Attenendosi alle norme comunitarie, il bovino è stato messo in quarantena e rischia la macellazione. E tutto per un innocuo ed involontario sconfinamento.

Ma da mero fatto di cronaca locale, la storia di Penka si è diffusa sui social network, arrivando a costituire un caso su scala europea. A mobilitarsi in suo favore sono state migliaia di persone che hanno lanciato una petizione volta a salvarla. Anche Paul McCartney ha chiesto di far in modo che non rimanga in ostaggio delle assurde norme UE. Dal loro canto le autorità comunitarie hanno cercato di minimizzare l’accaduto, precisando che sia stata solo temporaneamente messa in quarantena al fine di verificare che sia sana. Nel frattempo si è però scoperto che la povera Penka è addirittura incinta.

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