Due cani maltrattati da Roma e Trapani: caccia ai responsabili

Due barbare uccisioni di cani dimostrano come ci siano ancora tante persone che odiano e tengono in scarsa considerazione i diritti degli animali in Italia: uno è stato bruciato, l'altro torturato.

Due cani maltrattati da Roma e Trapani: caccia ai responsabili

In mezzo a tante storie liete e positive, qualche volta, purtroppo, è necessario far emergere anche fatti turpi e barbari che riguardano i nostri amici animali: amici non per tutti, in quanto due cani, in Italia e nel 2018, sono stati trattati senza un briciolo di dignità ed uccisi come se si trattasse di oggetti inerti e senza una vita dignitosa.

A Roma, nel Parco della Madonnetta ad Acilia, luogo che dovrebbe evocare solo tranquillità e relax, è stato ritrovato un cane completamente bruciato, quasi irriconoscibile, riposto sui gradoni di un piccolo anfiteatro sul quale le persone dovrebbero riposarsi e socializzare, invece questo è diventato il lugubre altare della barbara fine di un meticcio di dieci anni di età.

Il cane è sicuramente stato arso vivo, una fine orrenda, a tal punto che a dare la certezza dell’accaduto ci sono tracce scure per terra, segno che il cane ha cercato di correre all’impazzata mentre bruciava, cercando di sfuggire ai suoi aguzzini, senza riuscirci. Gli inquirenti cercano notizie ed indizi da parte di chi frequentava il parco, mentre cerca di trarre qualche immagine dalle telecamere della zona.

Un altro cane, uno spinone, è stato torturato ed ucciso a Campobello di Mazara, in provincia di Trapani: la bestiola è stata portata tra le braccia della morte con molte botte e torture con armi da taglio, provocando sofferenze atroci alla sfortunata bestiola, mentre gli assassini infierivano su di lui. Il cane è morto solo dopo decine di minuti trascorse subendo colpi dolorosissimi.

Non contenti, questi personaggi inumani hanno impiccato il cadavere del cane ad un albero. L’associazione “A…Fido”, che si occupa di cani randagi, tramite la propria pagina Facebook, fa sapere che “offre una ricompensa in denaro a chi saprà fornire prove per individuare i colpevoli“. Le indagini sono in corso e si confida di risalire presto ai responsabili.

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