Si intitola “Mysoginia” il nuovo album dei Syndone, che segue dopo due anni il fortunato “Eros & Thanatos”. E ancora una volta i riscontri, sia di critica che di pubblico, sono decisamente buoni. La cosa non sorprende, dato che la band torinese è considerata la massima rappresentante della scena progressive italiana, con un grande seguito anche all’estero.
“Mysoginia” è un concept album, che affronta attraverso la musica un tema molto delicato, che ha attraversato la storia degli esseri umani e che risulta tristemente attuale, come dimostra la cronaca nera degli ultimi giorni, ovvero la misoginia, l’atteggiamento di avversione o repulsione nei confronti della donna.
“La misoginia affiora già dalla sola parola, da un termine, da certe occhiate e reazioni, da una smorfia“, spiega il cantante Riccardo Ruggeri. “È un crimine destinato a perdurare nei secoli, in cui tutti siamo immersi e complici. È una storia che non si deve dimendicare, nel rispetto delle sue vittime ed eroine. Il nostro è un tributo a tutte le donne della nostra società che hanno subito violenza, da Caterina dé Medici a Ipazia“.
La cover del nuovo album, firmata da Damiano Andreotti, è ispirata ad una foto scattata nel 1947 a New York e nota come “Il suicidio più bello del mondo”. Per chi non si ricordasse la genesi: la giovane Evelyn Mc Hale si lanciò nel vuoto dall’86simo piano dell’Empire State Building e atterrò, praticamente intatta, sul tetto di una Cadillac parcheggiata lì sotto, in una posa rilassata e quasi dormiente.
I componenti della band sono: Nico Nik Comoglio (tastiere), Riccardo Ruggeri (voce), Maurino Dellacqua (basso), Marta Caldara (vibraphone/tastiere), Gigi Rivetti (piano/tastiere) e Martino Malacrida (batteria). Attivi dal 1989, sono al loro settimo album. Il loro nome? Potrebbe richiamare la sacra reliquia conservata a Torino, ma riporta alla mente anche la magia conturbante della città. La stessa che si può assaporare nel sound e nel mood della band.