L’assassino di John Lennon resta in carcere

Mark David Chapman, che ha ucciso il cantautore l'8 Dicembre 1980, ha fatto per l'ottava volta richiesta di libertà condizionale, che gli è stata nuovamente negata. Potrà provare nuovamente tra due anni

L’assassino di John Lennon resta in carcere

L’assassino di John Lennon resterà in carcere. All’uomo è stato infatti negato il rilascio dal carcere nella suo ottava comparizione dinanzi ad una commissione per la libertà condizionale, secondo quanto rivelato venerdì. La decisione su Mark David Chapman da parte di un consiglio di tre membri è arrivata dopo un’udienza avvenuta mercoledì.

Chapman sparò cinque colpi l’8 dicembre del 1980, al di fuori del condominio Dakota dove Lennon viveva nell’Upper West Side di Manhattan, colpendo il cantante di “Imagine” quattro volte di fronte a sua moglie, Yoko Ono, e ad altri testimoni. E’ stato condannato nel 1981 a una reclusione dai 20 anni a vita, dopo essersi dichiarato colpevole di omicidio di secondo grado.

La commissione ha scritto a Chapman, che ha oggi 59 anni, che sono arrivati alla conclusione che l’uomo, se liberato, “non riuscirebbe a vivere e rimanere in libertà, senza nuovamente violare la legge“. Ha anche aggiunto, rivolti a Chapman: “La vittima ti aveva dimostrato gentilezza prima che tu la uccidessi. Le tue azioni hanno devastato una famiglia e coloro che amavano la vittima“.

Alla sua precedente comparizione davanti alla commissione nel 2012, Chapman aveva descritto come Lennon aveva accettato di autografare la copertina di un album per lui il giorno stesso dell’uccisione sei ore prima dell’omicidio. L’album in questione era “Double Fantasy”, e c’è anche una foto scattata da Paul Goresh che mostra Lennon, con un giubbotto di pelle nera ed occhiali da sole, che firma il disco accanto a Chapman. “E’ stato molto gentile con me,” ha detto l’assassino, che aveva anche, sempre nella stessa giornata, approcciato il figlio di cinque anni di Lennon, Sean, e gli aveva stretto la mano.

Dopo di che “ho cercato di dire a me stesso di andare via. Ho l’album, lo porto a casa, lo faccio vedere a mia moglie, tutto andrà bene,” ha detto. “Ma ero così deciso a commettere quell’omicidio che nulla mi avrebbe portato lontano dall’edificio“.

All’udienza del 2010, Chapman ha ricordato che aveva preso in considerazione di uccidere Johnny Carson o Elizabeth Taylor, e ha detto di nuovo che ha scelto Lennon perché l’ex membro dei Beatles era più accessibile, perché il suo condominio vicino a Central Park “non era altrettanto recluso“.

La trascrizione della sua ultima udienza non è stata immediatamente rilasciata. Chapman potrà provare di nuovo a fare richiesta per la libertà condizionale in due anni.

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