Stando a quello che riferiscono gli amici, il giovane dj svedese, Avicii non stava male e non sembrava nemmeno malato eppure durante il pomeriggio del 20 aprile è stato ritrovato il corpo senza vita fra le acque cristalline e la sabbia bianca del Sultanato dell’Oman. Non si conosce ancora la causa del suo decesso.
Dopo la scoperta del corpo senza vita del giovane dj, sono state predisposte due autopsie dalle autorità del luogo per capire cos’è successo. Dai primi responsi le autorità hanno stabilito che la morte non è sospetta, quindi si è esclusa subito la pista di qualche atto criminale e il mistero s’infittisce.
Mentre si cercano le cause della morte di Avicii, i fan riascoltano i brani che l’hanno reso famoso da “Wake me up” a “Without you” che in poco tempo hanno scalato lel vette musicali prima negli Stati Uniti e poi in tutto il mondo. Ma questo successo, come succede nella maggior parte dei casi può costare caro a coloro che diventano famosi.
Infatti, la notorietà se da un lato ti fa conoscere al mondo dall’altro ti porta a combattere ogni giorno per tenere alto quel livello e alle volte per sfuggire dalle pressioni del momento, gli artisti si rifiugiano o nell’alcol o nella droga, come è già successo in passato a molti artisti. E anche Avicii ha fatto la stessa cosa per sfuggire alla pressione data dai mass media o dai fan è finito nella strada dell’alcol. Tutto questo è raccontanto dallo stesso dj in un documentario su Netflix prima della scoperta della sua morte.
L’ultimo scatto del ragazzo, lo ritrae insieme a Maitrai Joshi, deejay di base a Muscat, in Oman, il quale è riuscito a scattare alcune foto con il giovane artista, mentre stava cenando con il suo gruppo di amici. Il ragazzo ha dichiarato che a parer suo Avicii non gli sembrava una persona malata, anzi era sorridente e felice. A quanto pare sarà difficile scoprire cosa sia realmente accaduto quel pomeriggio.