MotoGP, Valentino Rossi dopo Jerez: "Meglio una moto da museo"

Il campione pesarese si sfoga dopo il brutto decimo posto ottenuto a Jerez de la Frontera, arrivando a 38" da Daniel Pedrosa. Il Dottore si lamenta per il pessimo rendimento della sua Yamaha.

MotoGP, Valentino Rossi dopo Jerez: "Meglio una moto da museo"

Valentino Rossi e la sua classe non sono bastate a spingere la Yamaha ufficiale oltre il decimo posto nella quarta gara del mondiale MotoGP 2017, giungendo ad oltre 38″ di distacco da Daniel Pedrosa, trionfatore in terra andalusa.

Valentino Rossi ha lamentato fin dal venerdì dei problemi di assetto della propria Yamaha M1, riuscendo a migliorare la situazione nel corso del weekend di gara, ottenendo un assetto accettabile dopo le qualifiche per poter gareggiare in gara per giungere almeno ai piedi del podio, dove era chiaro che le Honda ufficiali di Pedrosa e Marquez avrebbero occupato i primi due gradini del podio.

Rossi lamenta un problema che sta diventando ripetitivo nel corso di quest’ultimo anno di gare: mentre prima la moto necessitava di cambi di assetto da gara a gara, adesso dice che dal mattino al pomeriggio gli assetti precedenti della moto non vanno più bene per la sessione di corsa successiva.

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Rossi lamenta il fatto che con la Yamaha M1 dello scorso anno, in questo circuito, avrebbe fatto meglio, visto che anche il compagno di squadra Maverick Vinales andava fortissimo fino alle qualifiche ed in gara ha avuto anch’egli problemi, giungendo sesto. Infatti Johann Zarco, con la Yamaha dell’anno 2016 del team Tech 3 è giunto quarto davanti ai due piloti ufficiali, e Folger è arrivato davanti al numero 46 del team ufficiale.

Un risultato così disastroso per le medie di rendimento di Rossi con la Yamaha M1 non succedeva da Le Mans nel 2013. Rossi comunque parla anche in modo positivo della propria moto e ritiene che quello che è accaduto in questo weekend agli assetti della M1 2017 sia solamente un caso.

Rossi è pronto a tornare in pista a Le Mans tra due settimane con una moto di nuovo competitiva in un circuito dove la M1 è sempre andata forte, anche negli anni più bui degli albori della Yamaha da MotoGP e ci si attende un ritorno in  grande spolvero del Dottore sulla scena del Motomondiale.

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