Kenxinda V5 vs Meizu C9: entry level basico contro low cost completo

Il sempre più fiorente mercato dei low cost, diffusi in Cina, Indonesia, India, Filippine, e zone limitrofe, si è arricchito di due nuovi modelli, tra cui il poco noto Kenxinda V5 e l'altrettanto cinese Meizu C9: riscuoteranno il gradimento degli utenti?

Kenxinda V5 vs Meizu C9: entry level basico contro low cost completo

Quando si è interessati ad uno smartphone low cost, quel che gli si chiede è – essenzialmente – di costare poco, pur non essendo un simpatico fermacarte: in tale mission, apparentemente impossibile, si cimentano due brand cinesi, con i nuovi Kenxinda V5 e Meizu C9. Missione riuscita?

Kenxinda, brand cinese nato nella Silicon Valley cinese dello Shenzhen, forte della sua esperienza ventennale nella telefonia mobile, ha annunciato la commercializzazione, ad un prezzo ai limiti dell’assurdo, del suo nuovo Kenxinda V5, non certo un top di gamma ma, tutto sommato, più che adeguato agli anziani che non intendono rinunciare alle feature smart, a chi cerca un muletto per un telefono principale, o per chi muove i primi swipe nel mondo del robottino verde. Il device, realizzato con una scocca (64.5 x 126.0 x 8.8 mm, per 120 grammi) plasticosa nelle colorazioni argento, oro rosa, ed oro classico, ha un display LCD (TFT) IPS da 4 pollici, con bassa risoluzione (480 x 800 pixel) e media densità d’immagine (233 PPI): all’interno della lunetta superiore (piuttosto grande, come quella in basso) è presente una selfiecamera la cui risoluzione, pari a 2 megapixel, eguaglia quella della postcamera, però accompagnata in alto dal Flash LED e, in basso, dallo speaker.

All’interno, 1 GB di RAM fa compagnia al processore quadcore (1.3 GHz) Spreadtrum SC7731G ed alla GPU Mali-400 MP2: lo storage del Kenxinda V5 è di 8 GB, espandibili via microSD indipendente di ulteriori 64 GB. Non mancano le connettività basiche, tra cui il Dual SIM, il Wi-Fi n, il GPS (A-GPS), il Bluetooth 3.0 (A2DP), ed una porta microUSB 2.0 con cui caricare la batteria, da 1.500 mAh. Privo purtroppo di uno scanner per le impronte e della connettività 4G, il Kenxinda V5 – animato da Android Nougat 7.0 – viene venduto, con in bundle un paio di cuffie, ad appena 37 euro

Decisamente migliore, per specifiche, è un entry level più famoso, il Meizu C9 dell’omonima azienda cinese, presentato in Indonesia assieme al top gamma Meizu 16 ed al middle-level Meizu 6T. Il nuovo Meizu C9 (146.2 х 71.2 х 9.7 mm, per 150 grammi) non asseconda i trend moderni della dual cam posteriore, e del notch frontale, mostrando un lato A con cornici laterali normali a corredo del display flat, e lunette verticali suscettibili di ottimizzazioni, anche se non sgraziate, ed utili per reggere il telefono in assetto orizzontale. Il display del Meizu C9 è un LCD IPS con risoluzione HD+ e 5.45 pollici di diagonale, sormontato da una selfiecamera (f/2.2) da 8 megapixel con Face Unlock: sul retro, leggermente curvo ai bordi, è presente una monocamera (f/2.2) da 13 megapixel, accompagnata da un Flash LED e munita di autofocus, capace di girare video a 1080p@30fps

Per il setting computazionale, ci si è affidati al quadcore (1.3 GHZ) SC9832E, realizzato sempre da Spreadtrum (ora rinominata UNISOC), ed alla scheda grafica Mali-T820 MP1: le memorie, RAM (LPDDR3) e storage (espandibile a 128 GB), sono – rispettivamente da 2 e 16 GB. Fornita d’una batteria da 3.100 mAh ricaricabile via microUSB, il Meizu C9 vanta il Wi-Fi n, il Bluetooth 4.1, il 4G attivo su ambedue le SIM, un GPS ben supportato (A-GPS/GLONASS), ed il jack da 3.5 mm (con Radio FM) per le cuffie. Il sistema operativo, infine, è Flyme 7.0, una personalizzazione proprietaria basata, nella fattispecie, sulla versione Oreo 8.1 di Android.

Nelle livree (in policarbonato con frame metallico) nero e blu, il Meizu C9 arriverà in commercio a partire dal mercato Indonesiano, nelle prossime settimane, ad un prezzo di circa 56 euro (cambio alla mano, secondo il listino ufficiale di 999.000 rupie indonesiane). 

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