Le patatine più care al mondo sono prodotte in Svezia. Ecco quanto costano

Il birrificio svedese St. Erik ha messo in vendita le patatine più care ed esclusive del mondo. Per portarsi a casa la confezione da soli cinque pezzi è necessario spendere la “modica” cifra di 50 euro

Le patatine più care al mondo sono prodotte in Svezia. Ecco quanto costano

Le patatine fritte sono uno dei classici snack conosciuti per essere gustosi e allo stesso tempo a buon mercato. Un birrificio svedese ha però voluto rivalutare l’immagine low-cost delle comunissime patatine, creandone delle nuove per veri gourmet. L’intento era quello di poter offrire un prodotto di altissimo livello che si potesse sposare con le loro migliori birre.

A raccontare a come si sia arrivati alle patatine di lusso è stato Marcus Friari, manager del birrificio St. Erik. Il tutto è partito dall’esigenza di fornire un prodotto che ben si accompagnasse alle caratteristiche di un piccolo produttore conosciuto per la sua passione per l’artigianalità della birra. A fronte di una bevanda d’eccellenza, si ravvisava l’esigenza di poter fornire uno snack di egual livello. Non a caso “una birra di prima qualità merita uno snack di prima qualità, ed è per questo che abbiamo fatto uno sforzo enorme per produrre le patatine fritte più esclusive del mondo”.  

Le patatine in questione hanno un prezzo non certo a buon mercato: una sola ha un valore pari a 10 euro. Avendo a che fare con un prodotto di valore, per il loro confezionamento non si è ricorso al classico sacchetto che possiamo trovare sugli scaffali dei supermercati, ma ad una cofanetto raffinato, un vero e proprio “luxury box” al cui interno sono adagiate cinque sfoglie di patate fritte: per poter gustare il contenuto di questo esclusivo “portagioie” è quindi necessario spendere 50 euro.

Ad accompagnare la più classica delle birre troveremo quindi delle patatine la cui realizzazione è affidata addirittura ad uno chef. Gli ingredienti utilizzati sono tipici delle regioni scandinave. E’ questo il caso dei funghi delle foreste svedesi, delle alghe delle isole delle Fær Øer e delle cipolle coltivate nel cuore della Svezia. Non mancherà l’aneto dell’isola di Bjäre e ovviamente il luppolo. L’ingrediente principale, le patate, provengono da particolari colline sassose dove non possono essere applicate le moderne tecniche agricole; qui tutto viene eseguito rigorosamente a mano.

Ad oggi il birrificio St. Erik ha prodotto una sola serie limitata di chips di lusso, andata letteralmente a ruba. Considerando il successo inaspettato, non è da escludere che l’iniziativa venga riproposta anche in futuro.

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