Francesco Piccolo: arriva in libreria “Momenti di trascurabile infelicità”

Arriverà il prossimo martedì 17 marzo, in tutte le librerie, pubblicato da Einaudi Editore, "Momenti di trascurabile infelicità", il nuovo romanzo di Francesco Piccolo, vincitore del Premio Strega 2014 con il suo libro “Il desiderio di essere come tutti”

Francesco Piccolo: arriva in libreria “Momenti di trascurabile infelicità”

Arriverà il prossimo martedì 17 marzo, in tutte le librerie, pubblicato da Einaudi Editore, “Momenti di trascurabile infelicità”, il nuovo romanzo di Francesco Piccolo, vincitore del Premio Strega 2014 con il suo libro Il desiderio di essere come tutti”, nonchè sceneggiatore di tantissimi film tra i quali possiamo citare, tra gli altri, My Name Is Tanino, Paz! (tratto dai fumetti di Andrea Pazienza), Habemus Papam, per il quale ha vinto tra l’altro anche il nastro d’argento e, più recentemente, il film di Francesca ArchibugiIl nome del figlio.

Questo suo ultimo lavoro, “Momenti di trascurabile infelicità”, che uscirà a breve in libreria, è una sorta di “fratello gemello” di un altro libro, “Momenti di trascurabile felicità”, pubblicato dallo scrittore e sceneggiatore casertano nel 2010, nel quale erano inseriti tutti quei momenti, comuni nella vita di ogni essere umano (come essere imbottigliati nel traffico o essere in coda al supermercato) nei quali è possibile che si nascondano dei “momenti di trascurabile felicità”, che ci piovono in testa all’improvviso e ci fanno realizzare qualcosa che fino a un attimo prima non avevamo nemmeno minimamente considerato.

In “Momenti di trascurabile infelicità”, invece, Francesco Piccolo, compone una divertente enciclopedia dei momenti di tristezza di cui, volente o nolente, è fatta la nostra vita. Eppure, saper ridere dei contrattempi, degli incidenti, degli acciacchi momentanei, sempre se di entità trascurabile, è davvero un toccasana per la salute e il più delle volte scatena delle risate davvero esilaranti.

Perché, alla fine, si sa, la vita è fatta proprio così, un mix di alti e bassi, di felicità e infelicità, durante il quale ci danno fastidio parecchie cose che non ammetteremmo mai, nemmeno sotto tortura, come ad esempio, il fatto che le recite dei nostri figli siano noiosissime, che le persone tengano il portone aperto, costringendoci ad accelerare il passo, il condividere l’ombrello con qualcuno per gentilezza per poi ritrovarsi bagnati fino al collo, o ammettere che non ricordiamo quasi piú nulla di ciò che abbiamo imparato durante gli anni della scuola e, soprattutto, che amiamo i nostri figli in modo diverso, proprio perché loro non sono uguali ma diversi come il modo nel quale li amiamo.

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