Scuola: rinvio per le linee guida e per la questione “quota 96”

Niente di fatto: al CdM non verranno presentate le nuove linee guida sulla scuola che hanno animato il dibattito politico i giorni scorsi. Anche per la questione "quota 96" dunque è un nuovo nulla di fatto

Scuola: rinvio per le linee guida e per la questione “quota 96”

Dopo le voci e le indiscrezioni dei giorni scorsi, la montagna, come si suol dire, ha partorito un topolino; anzi, in questo caso non ha partorito nulla. Con la generica scusa infatti di “troppa carne sul fuoco” vengono rinviate a data da destinarsi le nuove linee guida sulla scuola che il governo Renzi avrebbe in mente.

Pochi giorni fa infatti, l’attenzione politica era tornata sul mondo della scuola, già martoriato dalla riforma Gelmini del 2010, con le dichiarazioni del ministro Giannini contro le supplenze considerate deleterie sia per chi le fa che per chi le subisce (gli studenti). Secondo le idee del ministro, bisognava d’ora in poi pensare ad un organico funzionale oltre ad un organico di diritto (ovvero i docenti ufficialmente di ruolo). Le supplenze lunghe sarebbero quindi state affidate a questi nuovi docenti facenti parte dell’organico funzionale, ma non di diritto, e le supplenze brevi sarebbero state pian piano abolite, anche con l’incentivo a svolgere più ore da parte dei docenti effettivamente di ruolo. Le idee non erano chiare ma hanno subito spaventato i tanti insegnanti precari che da poco più di un mese si sono iscritti alle cosiddette “graduatorie d’istituto” per il prossimo triennio, ovvero le graduatorie da cui vengono appunto pescati i supplenti, siano essi annuali o di pochi mesi o giorni.

Che fine infatti avrebbero fatto coloro che non sono abilitati e che stanno in queste graduatorie? La domanda non ha ancora avuto risposta, sia per la non chiarezza di idee del ministro sull’organico funzionale, sia per non spaventare l’esercito di precari.

L’unica altra notizia dei giorni scorsi era stato l’annuncio dell’assunzione di ruolo dal prossimo settembre 2015 di 100mila precari storici delle graduatorie ad esaurimento e dei vincitori del concorsone del 2012 rimasti ancora senza posto fisso. Anche qui per ora tutto stoppato per l’ingorgo al CdM.

Infine, tutto fermo anche per i 4000 insegnanti di “quota 96”: a fine luglio era stato approvato dalla Camera un emendamento che li avrebbe pensionati dal 1 settembre 2014, ma tutto fu bloccato con un controemendamento del Senato i primi di Agosto e con la promessa di Renzi che l’argomento sarebbe stato trattato in una visione più ampia della scuola a fine agosto. Ebbene la promessa è stata disattesa ed ora, i 4000 bloccati ad un passo dalla pensione dalla riforma Fornero, non possono fare altro che prendere servizio dal prossimo 1 settembre per iniziare un altro anno di calvario nella scuola, quando invece ci sarebbero giovani precari vogliosi e pronti a prendere il loro posto.

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