Riforma della scuola: mobilitazione in tutta Italia

Sfilano i cortei in tutte le principali città italiane per protestare contro la riforma della scuola del governo Renzi, che oggi sarà tradotta in legge dal Governo

Riforma della scuola: mobilitazione in tutta Italia

Nella giornata in cui il Governo presenterà in Consiglio dei ministri il ddl per tradurre in legge le linee guida de ‘La Buona Scuola’, è prevista una mobilitazione degli studenti in tutte le grandi città italiane. Già nella notte, alcuni studenti avevano esposto davanti alla sede del MIUR uno striscione, in cui viene espressa la contrarietà a questa riforma e viene invitato il governo a seguire le proposte della LIP e di Altrascuola.

Ieri, inoltre, è stato proclamato uno sciopero da parte del consiglio docente appartenente al sindacato ANIEF, previsto per la giornata del 17 marzo. “Nessun passo indietro da parte degli studenti” afferma Danilo Lampis, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti il quale, oltre a chiedere il ritiro immediato della proposta di riforma, propone un’alternativa al modello di scuola delineato da questa legge, che si fonda su sette punti chiave: “riorganizzazione del diritto allo studio col fine di raggiungere la piena gratuità dell’istruzione,; un’alternanza scuola-lavoro finanziata e qualificata; finanziamenti per il rilancio della scuola pubblica; una riforma della valutazione in chiave democratica; investimenti sostanziosi sull’edilizia scolastica; un ripensamento radicale dell’autonomia scolastica; una riforma dei cicli scolastici, dei programmi e della didattica”.

Secondo la posizione ufficiale dell’UDS, “il governo Renzi è espressione dei poteri forti che tengono sotto scacco l’Europa. Per questo scendiamo in piazza, proiettati verso la giornata del 18 marzo, giorno nel quale i movimenti e i sindacati di tutta Europa manifesteranno a Francoforte, in occasione dell’inaugurazione dell’Eurotower della BCE”.

Roma, la manifestazione è partita da piazza della Repubblica, con in testa uno striscione che recita: ’12 M una generazione che non si arrende’. A Milano, invece, il corteo è partito da piazza Cordusio, e al suo interno, oltre a criticare la riforma, vi sono state anche manifestazioni di dissenso nei confronti dell’Expo 2015. A Torino, invece, vi sono stati lanci di pennarelli e di matite contro la sede cittadina del Miur, per poi assembrare il corteo in corso Vittorio Emanuele II.

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