Concorso docenti 2019, in attesa più di 100mila potenziali candidati

Sono decine di migliaia i candidati in attesa del nuovo concorso. Con le modifiche proposte all'interno della legge di bilancio 2019 cresce l’attesa per il turn over nella scuola.

Concorso docenti 2019, in attesa più di 100mila potenziali candidati

Dai sindacati si mette in evidenza la vastità della platea dei docenti interessati al prossimo concorso. Si tratta di oltre 100mila precari che in molti casi hanno un’anzianità di servizio superiore al triennio e che possiedono i 24 crediti formativi utili per ambire alla stabilizzazione della propria posizione. D’altra parte, sono le stesse parti sociali a sottolineare che il settore scolastico pubblico ha bisogno di avviare un profondo turn over, visto che la stabilizzazione del personale serve anche all’obiettivo di dare continuità all’insegnamento in favore degli studenti.

Ad esprimersi in tal senso nelle ultime ore è stata in particolare la FLC CGIL, la quale attraverso le parole del proprio Segretario Confederale Francesco Sinopoli ricorda le dichiarazioni che si sono susseguite negli ultimi mesi. Il sindacalista chiede in particolare di “fare chiarezza sui tempi, sull’accesso alle diverse procedure concorsuali, sia di posto comune che di sostegno, su eventuali blocchi alla mobilità, che rappresentano una forzatura su un tema che va affrontato in sede contrattuale, e sulla formazione dei futuri insegnanti”.

Le aspettative

È implicito che le aspettative dei diretti interessati restano elevate, anche vista la situazione pregressa ed il probabile accantonamento del Fit. L’attesa riguarda in particolare il meccanismo di funzionamento del nuovo concorso docenti e quindi i criteri richiesti ai docenti, visto che da questi parametri dipenderà un’eventuale assunzione a tempo indeterminato.

Sopra ogni cosa l’incognita principale resta però quella relativa al numero di posti che saranno resi disponibili. Appare chiaro infatti che il vero confronto si farà sulla base delle posizioni che risulteranno effettivamente vacanti, anche considerando che in genere i bandi si aprono su base biennale. Sullo sfondo le speranze sono alimentate dalla decisione dell’esecutivo di riavviare il turn over, con la nuova quota 100 che dovrebbe far ripartire le quiescenze in modo importante dopo lo stallo verificatosi con la riforma Fornero.

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