ScreenPad 2.0: al Computex 2019 ecco le nuove espressioni dello schermo secondario secondo Asus

All'evento d'anteprima tenutosi al Computex 2019 di Taipei, la locale Asus ha sfoderato diversi supporti hardware per gli schermi secondari ScreenPad 2.0, tra i VivoBook ed i ZenBook 2019, e con due display standalone Type-C.

ScreenPad 2.0: al Computex 2019 ecco le nuove espressioni dello schermo secondario secondo Asus

Asus, la seconda azienda (dopo Acer, con l’Iconia Dual Screen di circa 8 anni fa) a credere nel concetto di doppio schermo applicato all’informatica, torna ad occuparsene con una nutrita serie di prodotti, annunciati in occasione del Computex 2019 partito con le anteprime da Taipei (Taiwan). 

Dopo l’esperimento dello scorso anno, quando il notebook ZenBook Pro montò uno ScreenPad ancora acerbo, sui ZenBook e VivoBook di quest’anno arriva lo ScreenPad 2.0, più celere nell’alternarsi al funzionamento da normale touchpad (premendo F6), oggi con icone (spostabili) e dinamiche in stile Android (gesture), maggiormente efficiente sotto il profilo energetico, utilizzabile come secondo schermo di cortesia, per ospitare funzioni specifiche in ottica produttività (es. su Adobe Photoshop e Premiere, o per scriverci sopra) o intrattenimento (YouTube o Spotify), e con le app di messaggistica (Messenger/Instagram/WhatsApp, Skype). 

Tra i portatili eleganti ma low cost VivoBook del 2019, animati dai processori i7 di Intel, sono presenti modelli con monitor da 14 o 15 pollici, sempre supportati dalla scheda grafica GeForce MX250. A sprintare gli ZenBook 2019 di Asus, sono sempre presenti i processori Intel Core i7, sebbene la scheda grafica vari in relazione al polliciaggio adottato: gli esemplari da 13 o 14 pollici, per esempio, sono out-of-the-box con la GPU GeForce MX250 di Nvidia mentre, optando per la diagonale maggiore, da 15 pollici, si può settare la configurazione sulla Nvidia GTX 1650 Max-Q.

Rispetto ai modelli in questione, ove lo ScreenPad 2.0 assume le vestigia di un touchpad, nello ZenBook Pro Duo l’approccio seguito è simile, ma in grande, rispetto alla touchbar in auge sui MacBook Pro più recenti: solo che, al posto di una normale striscia touch, qui è presente un secondo display (ScreenPad Plus), IPS 4K, da 14 pollici con aspect-ratio 32:9, sopra la normale tastiera, con area laterale mutaforma (touchpad/tastierino numerico), anteposto al normale display verticale, un pannello OLED 4K da 15.6pollici, con rapporto panoramico 16:9. Secondo quanto spiegato dalla hardware house taiwanese, lo ScreenPad in veste di display secondario può supportare sia scorciatoie avanzate per quanto visualizzato sul display primario, che operare in ottica multi-schermo, magari spalmando l’immagine su ambedue i monitor (o dedicandone il secondario ad un aspetto della stessa come, ad es. le mappe, in fase di gioco).

Ad animare lo ZenBook Pro Duo, circondato lungo i lati da una porta HDMI full size, un jack per le cuffie, due porte USB di tipo B, una Thunderbolt 3, è presente un SoC con processori anche octa-core i9 di Intel e scheda grafica RTX 2060 di Nvidia: la presenza di 4 microfoni permette di supportare in modo chiaro gli assistenti vocali, sia Cortana che Amazon Alexa, durante il cui funzionamento è attivo, a tutela della privacy, un led blu nella cornice bassa. Nel terzo trimestre di quest’anno, ad un prezzo anche in questo caso ancora non pervenuto, dovrebbe arrivare anche il fratello minore, e meno costoso, di questo notebook, ovvero lo ZenBook Duo, praticamente uguale nell’estetica al primo, non fosse che il display principale scende a 14 pollici FullHD, sostenuti da una GPU Nvidia MX250, mentre – tra i processori – decade l’opzione top dei Core i9.

Decisamente più esclusivo, pur in possesso dello ScreenPad 2.0 è, invece, lo ZenBook Edition 30 (seriale UX334FL), varato in edizione limitata per celebrare i 30 anni di vita del costruttore: tecnicamente è un normale ZenBook da 13 pollici con scheda grafica Nvidia MX250 e processori di 8° generazione (i7) appoggiati da 16 GB di RAM e storage a stato solido (di tipo PCIe). Tuttavia, oltre a presentare mouse e cover (rivestita di pelle) in tinta, ha un rivestimento fullbody in candida pelle con, dietro il monitor, una A di Asus stilizzata à la Star Trek che – vista dal basso – sembra quasi un cuore.

Sempre nel corso dell’evento Asus del Computex 2019 sono apparsi dei monitor standalone, alimentati a batteria, destinati ad aggiungere un display secondario a quei terminali con porte Type-C, portatili o smartphone, che ne fossero sprovvisti. Lo ZenScreen Touch (calendarizzato per Giugno), con batteria da 7.800 mAh, è un touchscreen FullHD da 15.6 pollici più destinato alla produttività, specie quando poggiato sul cavalletto della sua cover produttiva, mentre il ROG Strix XG17, pur vantando la medesima batteria, risulta più versato in contesti da gaming: in tal senso tornano utili la porta microHDMI, le due Type-C e, soprattutto, la presenza d’un pannellone IPS FullHD da 17.3 pollici, con refresh rate da 240 Hz.

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