Realtà virtuale e aumentata: ufficiali i device di Pimax, Nreal e Teslasuit

Anche la realtà virtuale e quella aumentata sono state di scena al CES 2020 tenutosi in Nevada, con davvero tante proposte, tra cui le più interessanti si sono dimostrate quelle di Pimax e Nreal, potenzialmente sinergiche con quanto annunciato da Teslasuit.

Realtà virtuale e aumentata: ufficiali i device di Pimax, Nreal e Teslasuit

Quella del 2020 è stata, forse, una delle edizioni più eclettiche del CES di Las Vegas, che non ha trascurato nemmeno le idee originali, gli spazzolini smart, o la mobilità del futuro (anche) remoto: potevano essere assenti la realtà virtuale e quella aumentata? Ovviamente no, come testimoniato dai progetti portati in fiera da Pimax, Nreal, e Teslasuit.

Nel primo caso, l’azienda cinese focalizzata sull’hardware per la VR dal bel design ha alzato il sipario sul Vision 8K X, il primo visore per la realtà virtuale in 8K, grazie a due mini schermi Full HDR in 4K (quindi a 3.840 x 2.160 pixel) per ogni occhio, in modo da evitare l’effetto griglia tra i pixel, e da garantire un refresh rate scalato (da 75) a 120 Hz che attenui il fastidioso senso di nausea che affligge che usa tali visori.

L’effetto concreto con il visore in oggetto, compatibile con le Base Station di HTC Vive e con la piattaforma Steam VR, secondo i primi tester dello stesso, è tale da consentire la visione anche dei minimi dettagli, con una conseguente immersività da record, destata anche dall’ampio campo visivo (115° sulla verticale, 170° in orizzontale, per 200° di diagonale): poterselo accaparrare, però, non sarà facile, e non solo perché necessiterà d’un hardware computeristico di pari “dignità” (GPU Nvidia RTX 2080 Ti o RTX 2080): il prezzo, infatti, per il bundle col solo visore, si attesta sui 1.299 dollari.

Ben più economico, visto il prezzo di 499 dollari, sarà (nella prima parte del 2020) il paio di occhiali per la realtà aumentata, noto come Nreal Light, proposto dall’omonima azienda cinese: a prim’impatto, il prodotto sembra un comune paio di occhiali da sole, forse un po’ vintage, comunque molto leggeri (85 grammi) grazie al fatto che, come nei Magic Leap, il settore computazionale, agevolato da due webcam e da un algoritmo proprietario (Smultaneous Localization and Mapping), è celato in un box portable, coordinato dal processore Snapdragon 845 Mobile VR e ricaricato tramite una Type-C che, tra le altre mansioni, può anche acquisire contenuti compatibili dai dispositivi ad essa collegati.

L’area visuale degli occhiali AR Nreal Light, compatibili con l’audio spaziale, garantisce (anche sulle lenti mediche, utilizzabili sin da subito) una risoluzione FullHD estesa su un campo visivo di 52° (quando i Microsoft Hololens non vanno oltre i 35) : in termini di controllo, si può ricorrere ai comandi vocali, al feedback tattile, e all’uso dello smartphone (col telefono che fa da puntatore ed il suo display da trigger) ma, in futuro, si opterà per integrare i controlli a livello delle mani.

A tal proposito, sarebbe interante una sinergia con la londinese Teslasuit che, al CES 2020, ha portato il suo costoso (5.000 dollari) guanto Teslasuit Glove, concepito per rilevare parametri biometrici (la frequenza cardiaca) tramite un pulsossimetro, e offrire la sensazione concreta nel toccare gli oggetti digitali: ciò avviene grazie ad un esoscheletro che copre l’intera mano (di cui viene rilevato anche il movimento del polso), incaricato di rendere la sezione della resistenza, mentre la percezione concreta dell’oggetto, delle sue dimensioni e texture, è garantita dai 9 sensori connessi a ogni dito del guanto. 

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