I nuovi protagonisti del polso: gli smartwatch low cost LEMFO LEM X, AllCall W1, NO.1 F13 e No.1 F6

Il sempre più rigoglioso settore degli smartwatch low cost si è arricchito, ultimamente, di vari dispositivi wearable di qualità, contribuendo alla crescita di un settore non più dominato dai soli Apple Watch: ecco i nuovi protagonisti del polso.

I nuovi protagonisti del polso: gli smartwatch low cost LEMFO LEM X, AllCall W1, NO.1 F13 e No.1 F6

Quasi si tratta di scegliere uno smartwatch, e non si hanno a disposizione i mezzi per un Apple Watch 4, nulla è perso dacché – per un settore che appare come in grande crescita – le alternative low cost di qualità non mancano, come dimostrato dalla commercializzazione del LEMFO LEM 2.03, dell’AllCall W1, e dei NO.1 F13 e NO.1 F6.

Il LEMFO LEM X ha una scocca circolare (272 x 56 x 17 mm, per 74 grammi) in acciaio inossidabile, purtroppo priva di certificazioni IP contro acqua e polvere, sormontata da un display da 2.03 pollici, con risoluzione pari a 640 x 590 pixel: il cinturino è in gomma ma, intercambiabile, può essere sostituito con omologhi in metallo, acuendo l’eleganza della colorazione, nera. Al suo interno, la batteria da 900 mAh fornisce energia ad un processore MediaTek MTK6739 da 1.5 GHz, associato con 1 GB di RAM: lo storage, da 16 GB, permette di ascoltare musica in locale ma, in ogni caso, tramite il Bluetooth è possibile comandare le playlist dello smartphone, dal quale si ricevono le notifiche, e del quale si può controllare la fotocamera (per altro presente anche sul wearable stesso, con 8 megapixel di risoluzione).

Le funzioni salutistiche del LEMFO LEM X, prezzato a circa 183 euro, si limitano all’avviso di sedentarietà ed al conteggio dei passi e, quindi, alla registrazione delle distanze coperte ma, essendo dotato di uno slot per le nanoSIM, può anche funzionare da telefono autonomo, effettuando le telefonate (e non solo rispondendovi), ed assicurando una connessione 4G alle app tratte dal PlayStore (il sistema operativo di bordo è Android Nougat 7.1).

Molto più economico (119 euro), ma nient’affatto trascurabile, è il sempre cinese AllCall W1 (in Italia venduto come Docooler AllCall W1, nelle colorazioni nero ed argento), che presenta una cassa in acciaio inossidabile equipaggiata, entro una ghiera circolare, con un AMOLED display touch da 1.39 pollici in risoluzione 400 x 400 pixel. Al suo interno, grazie all’energia stoccata nella batteria da 400 mAh, il processore quadcore (1.0 GHz) MediaTek MTK6580 può contare su ben 2 GB di RAM, e 16 GB di storage, oltre che sulla connettività Bluetooth 4.0: in tal modo, si possono ricevere alerts e promemoria dal telefono, notifiche dalle app, e molto altro, senza dimenticare – però – che essendo provvisto di slot 3G per nanoSIM, può connettersi autonomamente alla Rete, aggiornandosi via OTA, e supportare in modo indipendente le chiamate mentre, in virtù del sistema operativo Android Lollipop 5.1, può anche installare app e cambiare watchface a piacimento. In ogni caso, anche in questo modello elegante di smartwatch le feature fitness sono ridotte al lumicino, rappresentate dal pedometro, e dal monitoraggio del sonno. 

Sempre dal distretto dello Shenzhen arrivano i NO.1 F13 (25.20 x 5.80 x 1.80 cm, per 45 grammi) e No.1 F6 (23.00 x 5.30 x 2.00 cm, per 37 grammi). Il primo ricorda un po’ i cronografi rugged di Casio (es. il GBD-800) con una cassa circolare IP68, sormontata da un vetro curvo 3D a protezione del display HD, un pannello TFT da 1”, sensibile al tocco, ed a colori, sul quale vengono visualizzate le informazioni tratte dallo smartphone, Android o iOS, cui ci si collega tramite Bluetooth 4.0: nello specifico, si verrà avvertiti delle chiamate in arrivo, si potranno leggere i messaggi ricevuti, e vedere sincronizzate le notifiche delle app di messaggistica/social. In ottica benessere, una vibrazione inviterà a maggior attivismo, e sarà possibile sia consultare la qualità del proprio riposo, che registrare i passi fatti, le calorie bruciate, e le risposte del proprio fisico, grazie al cardiofrequenzimetro ottico. Allestito nelle colorazioni rosso, grigio, e verde veleno, dotato di una batteria da 350 mAh, e di un processore Nordic 51822, è distribuito a pressappoco 25 euro. 

Il secondo modello, ovvero il No.1 F6, costa ancora meno – si parla di circa 20 euro – ma è il più adatto del quartetto per le attività outdoor, grazie alla cassa impermeabile (fino a 50 metri), resistente a urti, cadute, e sbalzi termici estremi (-40/+70°): il display, con un diametro, di 3.6 cm è un pannello touch AMOLED da 0.96 pollici: punto debole della struttura? I cinturini in silicone.

Il cuore tecnologico del No.1 F6 è concepito per assicurare una grande autonomia (50 giorni, 120 giorni in stand-by con risveglio al sollevamento della mano) al wearable, grazie al connubio tra il processore Nordic 51822 ed una batteria da 350 mAh. Tramite il Bluetooth riceve notifiche dallo smartphone (Gmail, Facebook, WhatsApp su tutte), avvertendo con alert sonori o vibrazionali, ma è sul fitness che dà il meglio di sé: oltre al monitoraggio del sonno, ed al feedback cardiaco via sensore HRS 3300, rileva anche i dati di varie attività fisiche (corsa, camminata, basket, nuoto, ciclismo), e permette l’uso del cronografo. Il firmware, proprietario, si avvale di app specifiche (es. Fundo Pro), e supporta il cambio delle watchface. 

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