HoloLens. Nuove rivelazioni sulla realtà olografica della Microsoft

Bruce Harris, evangelista tecnologico, ha fornito dettagli sui futuri HoloLens, i visori Microsoft dedicati alla realtà olografica. Sono pronti ma occorrerà lavorare su angolo di visuale e batteria: garantita la compatibilità con le universal app di Windows 10

HoloLens. Nuove rivelazioni sulla realtà olografica della Microsoft

Tutti i grandi marchi della tecnologia sono ufficialmente entrati nel settore della realtà virtuale.
I giganti asiatici Samsung ed HTC hanno messo in campo rispettivamente Gear VR e Vive, Facebook ha acquistato gli Oculus Rift, Sony punterà sulla piattaforma Playstation VR, e Google ha capito di dover fare qualcosa di meglio dei semplici Cardboard.

E Redmond? A svelarne piani in tema di realtà virtuale è stato un suo divulgatore tecnologico, Bruce Harris, che ha spiegato come Microsoft sia già pronta con i suoi HoloLens.

In questi giorni Bruce Harris è a Tel Aviv per un evento tecnologico, ed ha risposto ad alcune domande in tema di realtà virtuale. Nello specifico, Harris ha sostenuto che Microsoft si collocherà in una via di mezzo tra la realtà pienamente simulata della VR e quella semplicemente aumentata in cui le informazioni reali vanno ad arricchire la realtà: gli HoloLens di Alex Kipman, infatti, permetteranno di interagire con le informazioni rappresentate in 3D sotto forma di ologrammi quasi tangibili.

Sul piano tecnico, gli HoloLens saranno il primo visore totalmente wireless: gli utenti di questi device, infatti, non verranno cablati ed i dati affluiranno tramite Bluetooth e WiFi. In questo modo si potrà essere più liberi nei movimenti e spostarsi liberamente tra gli ambienti di casa. La durata degli HoloLens, ha accennato Harris, dovrebbe attestarsi sulle 5.5 ore che potrebbero scendere a 2.5 ore nel caso il processore e la GPU dei visori (dei veri e propri miniPC) fossero impegnati a pieno regime.

Quanto all’angolo di visuale degli HoloLens, Harris ha spiegato che è stato fissato in modo che corrisponda alla visione di un monitor di 15 pollici a mezzo metro di distanza: con tale impostazione, infatti, si è riusciti a mantenere buona l’autonomia della batteria e bassi i costi dell’hardware. Quando, però, la tecnologia avrà fatto passi avanti ed i costi produttivi saranno calati, parimenti si potrà anche incrementare l’angolo visivo degli HoloLens.

Dal punto di vista delle applicazioni, Harris ha accennato al fatto che gli HoloLens dovrebbero essere compatibili con tutte le universal app di Windows 10. Così stando le cose, sarà possibile inchiodare virtualmente una finestra di Skype al muro per intrattenere delle videochiamate, e si potrà estendere il mediaplayer all’intera dimensione della parete di casa onde farne un megaschermo. Ad alcune app come il Blocco Note, potrà essere impartito il comando “Follow me” e, in tal modo, potremo portarcele in giro per casa, ad esempio, per prendere appunti sulle cose da comprare.

Non mancheranno, naturalmente, anche le applicazioni destinate al lavoro ed allo studio, specialmente in ambito progettuale e medico: in tal senso non sarà inverosimile proiettare a mezz’aria un cuore, vederlo battere, disassemblarlo e riassemblarlo. Idem con i progetti degli edifici che, in tal modo, prenderanno vita rispetto alla dimensione cartacea precedente.

Attualmente gli HoloLens, intesi come i visori della Microsoft che ci faranno interagire con ologrammi in 3D, sono – secondo Harris – quasi pronti e, a partire dal trimestre in corso, saranno distribuiti agli sviluppatori affinché vengano create delle app specificatamente in grado di sfruttarne le peculiarità e le funzioni.

Continua a leggere su Fidelity News