Hard disk grande quanto un francobollo, sogno possibile

La sfida di Richard Feynman ai colleghi durante un convegno del 1959: "Se si potesse immagazzinare un'informazione per atomo!" diventa realtà. L'infinitamente piccolo conterrà l'infinitamente grande.

Hard disk grande quanto un francobollo, sogno possibile

È nato l’hard disk più piccolo del mondo, paragonabile a un francobollo capace di contenere bit in atomi con una densità 500 volte maggiore rispetto ai dispositivi già in commercio. È davvero minuscolo (misura 96 millesimi di millimetro in larghezza e 126 in altezza, fonte: TU Delft/Ottelab). Capace di miniaturizzare qualsiasi dato, sorprende per l’efficienza. Il classico esempio della biblioteca in un dispositivo di memorizzazione si fa banale se consideriamo che la capacità di questo hard disk non contiene una sola biblioteca, ma tutte le biblioteche del mondo!

A realizzarlo sono stati i ricercatori del Kavli Institute of Nanoscience nell’Università di Delft (Paesi Bassi) che, nella rivista Nature Nanotechnology, hanno presentato l’innovativo supporto di memorizzazione di massa nelle specifiche caratteristiche e potenzialità.

Commentando il prodotto, Luca Trupiano – tecnologo dell’Istituto di Scienza e Tecnologia dell’Informazione ‘A. Faedo’ del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) di Pisa – afferma che è ”un passo avanti molto importante. Anche se al momento questo hard disk funziona solo in laboratorio, ed è ben lontano dalla produzione industriale, avvicina la possibilità di creare dispositivi elettronici portatili dalla memoria infinita, così come infrastrutture e datacenter più piccoli con consumi energetici più bassi”.

Il mondo produce oltre un miliardo di gigabyte di nuovi dati al giorno in filmati, foto, documenti, pagine web e quant’altro viene digitalizzato. Poter miniaturizzare diventa sempre più un obbligo.

La teoria che l’infinitamente piccolo poteva contenere quel che a noi appare infinitamente grande l’aveva abbozzata il fisico premio Nobel Richard Feynman nel 1959, quando lanciò una sfida ai colleghi durante un convegno: se si potesse immagazzinare un’informazione per atomo!

Fatta propria l’intuizione, in suo onore, i ricercatori del Kavli Institute of Nanoscience hanno memorizzato in un’area di 100 milionesimi di millimetro parte del famoso discorso datato 1959.

È ancora lontano il giorno in cui potremmo acquistare questo “francobollo” di rame in cui gli atomi di cloro si dispongono a scacchiera come nei blocchetti numerati del gioco del quindici, dove i blocchetti si possono spostare formando schemi precisi di bit. Attualmente, infatti, il nuovo hard disk funziona solo in condizioni di vuoto spinto a 200 gradi sotto zero.

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