Google Chromecast 2018: ora con lo streaming in FullHD a 60 fps, e con audio multi-room

Non tutte le ciambelle riescono col buco: ne sa qualcosa Google che, appena dopo aver sfornato i nuovi Pixel 3, e diversi altri gadget interessanti nell'evento newyorkese, ha annunciato la terza generazione del dongle Chromecast, con poche innovazioni interne.

Google Chromecast 2018: ora con lo streaming in FullHD a 60 fps, e con audio multi-room

Poco dopo la fine dell’evento “Made by Google 2018″, organizzato a New York, messi da parte i nuovi top di gamma telefonici, il suo primo display smart, ed un Chromebook 2-in1 alternativo all’iPad Pro, il colosso di Mountain View – tramite un post nel suo blog istituzionale – ha ufficializzato anche l’arrivo, sul mercato, del suo Google Chromecast 2018, il dongle low cost capace di trasformare qualsiasi tv tradizionale in una televisione smart, grazie ai contenuti ricevibili da smartphone/tablet/PC tramite le varie app e software compatibili. 

Il nuovo Chromecast 2018, evoluzione del secondo modello lanciato 3 anni fa (gli esordi, invece, datano 2013), somiglia moltissimo al predecessore, dal punto di vista estetico: la forma discoidale rimane, anche se più sinuosa e, sulla sua “pancia”, contornata ora di finiture in nero opaco (prima erano lucide), il simbolo di Chrome cede il passo all’iconica G di Google. 

Dettagli estetici a parte, il nuovo Chromecast 2018 vale la spesa (35 dollari su BestBuy ed altri e-shop americani, quanto il vecchio modello)?

Dal punto di vista delle prestazioni, non necessariamente: grazie ad una miglioria nell’antenna Wi-Fi (ora supporta la frequenza da 5 GHz), non confermata ufficialmente ma scovata tra la documentazione della FCC americana, il dongle è del 15% più veloce che in precedenza, e questo gli consente di elevare la precedente risoluzione, da 720p, portandola al FullHD@60fps. Notevole, ma sempre sotto il 4K assicurato dal Chromecast Ultra, sfornato già 2 anni fa, nel 2016.

La vera innovazione del Chromecast 2018, in realtà, è un’altra, ancorché destinata ad arrivare – tramite sblocco software – solo per la fine dell’anno: si tratta della capacità di sincronizzarsi con altri Chromecast, collegati a tv o proiettori in altre stanze, o a dongle compatibili (ma sempre tramite Wi-Fi, mancando il Bluetooth), in modo da erogare uno streaming audio quasi alla stregua di un Chromecast Audio multi-room

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