CES 2019: Samsung ed Asus presentano soluzioni hi-tech salvaspazio, tra display curvi/mobili e miniPC

In vista del CES 2019, nel quale le tecnologie salvaspazio sembrano destinate ad un posto di primo piano, sia Samsung che Asus hanno sfoggiato diverse proposte in merito, tra schermi curvi, display mobili, e miniPC super potenti e silenziosi.

CES 2019: Samsung ed Asus presentano soluzioni hi-tech salvaspazio, tra display curvi/mobili e miniPC

Al CES 2019 di Las Vegas, l’innovazione permetterà anche di offrire avanzate soluzioni informatiche che, ciò nonostante, non necessiteranno di grandi ingombri e, anzi, consentiranno di risparmiare un bel po’ di spazio senza scendere a compromessi in termini di funzionalità e prestazioni. Ecco le tecnologie “salvaspazio” annunciate da Samsung ed Asus.

La coreana Samsung ha incluso le sue proposte hi-tech con contenimento degli ingombri nelle novità per il CES 2019 preannunciate in tema di schermi. In questo caso, qualche centimetro si è risparmiato anche con gli schermi curvi CRG9 e UR59C: il primo, supportato dall’HDR10 e con varie porte al seguito (USB, HDMI, e una coppia di DisplayPort), è un 49 pollici che estende la risoluzione 5.120 x 1.440 pixel (quanto 2 display QHD affiancati) nell’aspect ratio 32:9, e risulta idoneo al gaming (refresh rate a 120Hz, 4ms come tempo risposta, compatibilità con la tecnologia Radeon FreeSync 2 delle GPU AMD), ma può gestire (via Picture-by-Picture) anche attività di multi-tasking che prevedono l’acquisizione di due fonti video, mentre il secondo, entro cornici minimali su 3 lati, è un 32 pollici 4K più indicato per l’editing grafico, grazie all’elevato valore di contrato (2.500:1).

Il clou, però, si è ottenuto con i due “Space Monitor, di cui un 4K da 32 pollici, ed un QHD da 27: i modelli in oggetto montano un braccio mobile che può reclinarsi per andare incontro all’utente, il quale potrà interagirvi anche con le dita, visto il supporto al touch, ma che potrà – alla bisogna – ripiegarsi fino ad aderire al muro (come fosse appeso), con i cavi (alimentazione ed HDMI) abilmente mimetizzati e inglobati nel supporto.

In arrivo, anche in questo caso, nei prossimi mesi ed a un prezzo ancora non pervenuto, è il miniPC ProArt PA90 (176 x 176 x 365 mm, per 5.8 kg) che la taiwanese Asus ha pre-annunciato in calce al comunicato inerente i suoi nuovi e imminenti ChromeBook per la scuola.

Il terminale in questione, animato da Windows 10 (Home o Pro), ma vendibile anche FreeOS, ha la forma di un cilindretto circondato da porte, col davanti utilizzato per presentare il jack combo per cuffie e microfono, oltre a un paio di USB 3.1 (2° gen, 10 Gbps), ed il retro ove campeggia lo stesso set di USB, una coppia di due porte Thunderbolt 3 (anche per schede grafiche esterne), e – in base alla scheda grafica Nvidia Quadro scelta (P4000 o P2000) – finanche un poker di DisplayPort 1.4 (per un allestimento multi-monitor).

Munito di connettività sia cablate (Ethernet) che non (Bluetooth e Wi-Fi ac), oltre che di una porta SATA da 6 Gbps, il miniPC Asus ProArt PA90 accelera le prestazioni con 64 GB di RAM (DDR4 SO-DIMM) massimi, e con l’opzionale ricorso alla tecnologia di accelerazione Intel Optane, mentre il processore – montato sul chipset Z390 – è un Intel Core (9900K/9700K) di 9° generazione, tenuto a freno da un sistema combinato di dissipazione del calore.

Quest’ultimo, in particolare, è formato da un silenzioso (non oltre i 32 decibel, anche sotto massimo sforzo elaborativo) dissipatore a liquido AIO che opera in tandem con un meccanismo di ventilazione dinamico che, al raggiungere di particolari temperature (oltre gli 80°), solleva il tettuccio dello chassis, onde incrementare del 38% il flusso d’aria. Lo storage ibrido, invece, fa affidamento sui due slot disponibili per gli SSD da 512 GB (M.2 2242 o 2280, con interfaccia SATA o PCIe 3.0 x4), e su un veloce (7200 RPM) disco fisso meccanico da 1TB.

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