Vittorio Sgarbi, scatta il blitz della Polizia: ecco cos’è successo

Davvero una brutto episodio quello in cui è rimasto coinvolto Vittorio Sgarbi, in cui è scattato i blitz della Polizia. Scopriamo nei dettagli cosa gli è accaduto.

Vittorio Sgarbi, scatta il blitz della Polizia: ecco cos’è successo

Classe 1952, critico d’arte, storico dell’arte, saggista, politico, personaggio televisivo e opinionista italiano, Vittorio Sgarbi lo abbiamo imparato a conoscere per il suo modo di fare sopra le righe, i suoi toni animati, il suo prendere e andar via dai salotti televisivi, le sfuriate.

Tutto si può dire su di lui, tranne che non sia una personaggio colto, di grande talento, di estrema professionalità. Ed è stato proprio lui il protagonista di una curiosa vicenda che ha innescato non pochi dibattiti sul web, diviso tra favorevoli e contrari, come spesso avviene in questi casi.

L’accaduto

Vittorio Sgarbi stava rientrando in Italia dalla Svizzera, dopo aver partecipato al Festival di Locarno e si è trovato una multa di 500 euro, pagata immediatamente dal suo autista, ricevuta direttamente dalla polizia del Canton Ticino a Chiasso, per avere superato le auto incolonnate alla dogana Chiasso-Brogeda, usando il lampeggiante.

Ora immaginiamo il critico d’arte, noto per il suo temperamento a dir poco irrequieto che vede la sua auto bloccata da 4 agenti della cantonale, costretto a rimaner seduto (cosa che per lui è piuttosto difficile) in attesa di accertamenti. Ma cosa è accaduto? Stando ad una ricostruzione semplicistica, l’autista di Vittorio avrebbe azionato il lampeggiante del veicolo a pochi metri dal valico ma ancora in territorio ticinese.

Così è scattata la multa salata di 500 euro a cui Sgarbi ha subito controbattuto, fornendo la sua versione dei fatti: “L’auto col lampeggiante ce l’ho per le minacce della mafia, il mio autista ha la qualifica di agente di Ps…”. La cosa non si è fermata ma si è prolungata sui social, dove Vittorio si è lasciato andare ad un duro sfogo: “Ma è falso. La strada era vuota e andavamo a 40 all’ora, il mio autista non ha superato nessuno. Ha azionato il lampeggiante a 100 metri dal confine, mentre io dormivo o leggevo. I doganieri svizzeri, però, sono stati maleducati e prepotenti, ci hanno trattato come delinquenti”. 

Le testate locali, infatti, hanno riportato che l’auto con alla guida l’autista di Sgarbi ha superato una colonna di macchine in coda e bloccate per via del traffico, tanto che sarebbero stati proprio gli automobilisti fermi ad aspettare il loro turno, imbottigliati nel caos, a riportare alla polizia il numero di targa del mezzo su cui viaggiava il critico d’arte, con tanto di fermo e multa per violazione del codice stradale. Sgarbi, dopo un po’ ha ironizzato dicendo che proprio la Svizzera di cui si riteneva amico, lo ha, in un certo senso “tradito” ma che, infondo gli è andata bene perchè la multa è stata “solo di 500 euro”, nulla in confronto alla borsa da 1800 Euro di Dior pretesa dalla figlia Evelina (colei che ha rifiutato di partecipare a un talent show per non far soldi facili).

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