Michelle Hunziker, il suo stalker condannato a un anno di libertà vigilata

Finalmente è arrivata la condanna a un anno di libertà vigilata per lo stalker di Michelle Hunziker dopo le tantissime persecuzioni iniziate nel 2016 ai danni della conduttrice.

Michelle Hunziker, il suo stalker condannato a un anno di libertà vigilata

Il 13 dicembre 2018 i carabinieri di Caravaggio hanno notificato allo stalker di Michelle Hunziker una misura di sicurezza personale provvisoria della libertà vigilata. L’uomo è di Fornovo San Giovanni, una cittadina della bassa bergamasca e ha 37 anni. Nell’autunno del 2016 aveva inviato una mail al programma Striscia la Notizia dove aveva allegato foto di nudi femminili e coltelli ma soprattutto mandando in ansia e generando preoccupazione nella vita della famosa conduttrice.

Tali immagini hanno fatto da spunto per attivare le prime indagini e così il 37enne ha dovuto rispondere di stalking di fronte al Tribunale di Milano ricevendo così la sua condanna. Oltretutto il suo utilizzo ma soprattutto lo sfruttamento di mezzi telematici e informatici ha aggravato la sua accusa.

Finalmente Michelle può tirare un sospiro di sollievo dimenticando le preoccupazioni soprattutto nei confronti della figlia Aurora Ramazzotti. Anche la ragazza infatti aveva subito minacce attraverso una mail anonima indirizzata proprio a Michelle la quale aveva deciso di assumere una guardia del corpo.

“Da un giorno all’altro ho dovuto adattarmi a un’altra persona, che è la guardia del corpo che vive con me da allora“ ha infatti raccontato la figlia di Eros ancora scossa per quanto accaduto. Una presenza fissa per Aurora che forse, dopo la condanna dell’uomo di Fornovo San Giovanni, allenterà un po’ la presa e la lascerà più libera di vivere la sua vita.

Oltre alla disposizione della libertà vigilata, I carabinieri della stazione di Caravaggio però, hanno reso esecutivo anche un altro provvedimento nei confronti dell’uomo ovvero la frequentazione obbligatoria di una struttura sanitaria. Lo scopo è infatti quello di curare nel 37enne questo “vizio di mente“ dal momento che già in passato lo stesso era stato segnalato per problemi psicofisici e costretto a rispettare le imposizioni previste da parte dei medici che lo avevano in cura.

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