Michael Bublé ritorna a parlare della malattia del figlio Noah: "Abbiamo vissuto un inferno"

Ora che Noah sta bene ed è guarito completamente, Il cantante Michael Bublé ha voluto raccontare la malattia del figlio ammettendo che, quando la vita mette davanti ostacoli duri da superare, ci si rende veramente conto di ciò che è veramente importante.

Michael Bublé ritorna a parlare della malattia del figlio Noah: "Abbiamo vissuto un inferno"

Il cantante Michael Bublè torna a parlare della tremenda malattia che ha colpito suo figlio Noah nel novembre del 2016. In quell’anno infatti al primogenito del cantante e dell’attrice argentina Luisana Lopilato, era stato diagnosticato un tumore al fegato. Inutile dire che dal momento della terribile diagnosi, Michael, ha deciso di dedicarsi completamente al piccolo aiutandolo nelle cure ma soprattutto nella sua guarigione.

Con una lunga intervista al Herald Sun, il cantante è voluto tornare indietro con la memoria, a quei brutti momenti dove il mondo ti crolla addosso e non sai a cosa aggrapparti: “Sono stato all’inferno e anche se il mio ragazzo è un vero supereroe, non ha bisogno di rivivere di continuo tutto quello che ha passato. Anzi, se ripenso a dove siamo stati, direi che l’inferno sembra davvero un bel posto dove andare in vacanza” ha infatti svelato il cantante.

Lo stesso ha voluto anche sottolineare come, dal momento della diagnosi, è riuscito a rivalutare le priorità della vita. Mettendo in primo piano la famiglia e i suoi interessi, Michael ha accantonato la sua carriera di cantante per stare con Noah e sua moglie Luisana ma soprattutto capendo che quando la vita ti mette davanti ostacoli duri da superare ti rendi veramente conto di ciò che è veramente importante.

“Ero preoccupato per una m… del genere? per le vendite dei dischi?’ e in un attimo tutto è diventato chiaro” ha infatti chiosato Bublè. Per fortuna Noah è guarito ed entrambi i genitori, oggi, sono ritornati a pieno ritmo e addirittura sono in attesa del terzo erede, una bambina. La paura è stata tanta e nonostante il bimbo sia fuori pericolo, Michael ha raccontato che Noah deve comunque sottoporsi a controlli e monitoraggi periodici. 

Michael ha anche sottolineato che se il bambino non fosse stato bene non si sarebbe mai permesso di ritornare al suo mestiere da cantante dove, le registrazioni di un disco o i tour in giro per il mondo, ti portano via molto tempo ma soprattutto non ti permettono di dedicarti a chi ami veramente.

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