John Travolta ricorda il figlio morto: "Non c’è niente di peggio"

John Travolta ha voluto ricordare il figlio Jett, morto 7 anni fa, nel giorno dell'anniversario della sua morte scrivendo un commovente e lungo post su Facebook, rimosso dopo poche ore.

John Travolta ricorda il figlio morto: "Non c’è niente di peggio"

Quando John Travolta e Kelly Preston hanno dovuto comunicare al mondo la prematura dipartita del figlio autistico Jett, sette anni fa, erano davvero distrutti dal dolore. Ancora oggi, a distanza di sette anni, sembra che il famoso attore di Hollywood non sia riuscito ancora del tutto a superare l’accaduto.

Ieri, il 14 gennaio, è stato l’anniversario di quella tragica data del 2009 e John ha voluto ricordare il figlio Jett scrivendo un lungo e commovente post su Facebook, che successivamente è stato rimosso.

I fan però sono riusciti ad immortalare quanto riportato nel post ed ecco la sua traduzione dall’onglese: “Dicono che la cosa più dura nella vita sia perdere un genitore. Ora posso dire che non è vero. La cosa più dura è perdere un figlio. Qualcuno che hai guardato crescere ogni giorno. Qualcuno al quale hai insegnato a parlare e camminare. Qualcuno al quale hai mostrato come amare. E’ la cosa peggiore che possa accadere a chiunque. Mio figlio mi ha dato molta gioia. E’ stato il mio tutto. Quei sedici anni in cui sono stato suo padre mi ha insegnato come amare incondizionatamente. Dobbiamo fermarci ed essere grati per i nostri figli e i figli devono fermarsi ed essere grati per i loro genitori. Perché la vita è molto breve. Trascorrete il tempo con i vostri genitori e i genitori trascorrano il tempo con i propri figli. Trattateli bene perché un giorno loro non saranno più lì. Quello che ho veramente imparato è vivere e amare ogni giorno come fosse l’ultimo. Perché un giorno lo sarà. Sfruttate le vostre chances. Dite ogni giorno alle persone care che le amate. Non date nulla per scontato. La vita merita di essere vissuta“.

Il post, nelle ultime righe, si rivolge alle persone che non hanno idea di quanto siano fortunate ad essere amate e ad amare qualcuno, è una sorta di appello che John vuole fare a tutte le persone che hanno potuto  leggere il suo post commemorativo.

Molti scrittori, medici, poeti, registi e filosofi di ogni genere hanno provato a descrivere cosa può provare un genitore a dover seppellire il proprio figlio. Non deve essere per nulla facile: dovrebbe essere il contrario. Siamo vicini al dolore di John e della sua famiglia e speriamo che riesca a trovare la forza per andare avanti.

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