Fabrizio Corona sfotte Matteo Salvini: "Se può fare il ministro dell’Interno, io posso fare quello della Giustizia"

Una giornata decisamente intensa quella di Fabrizio Corona che, dopo esser tornato in tribunale, ha deciso di esprimere un suo "lucido" pensiero sul governo appena nato e su Matteo Salvini nelle vesti di Ministro dell'Interno.

Fabrizio Corona sfotte Matteo Salvini: "Se può fare il ministro dell’Interno, io posso fare quello della Giustizia"

Fabrizio Corona, fra un guaio giudiziale e l’altro – è tornato questa mattina in tribunale per il processo d’appello – si è calato nelle vesti di opinionista politico attaccando il neonato governo Conte mentre a Palazzo Madama il Presidente del Consiglio stava chiedendo la fiducia in  Senato.

Io non mi sento rappresentato da Di Maio e da Salvini. Se Salvini può fare il ministro dell’Interno, è come se io diventassi ministro della Giustizia, uguale. Se entrassi in politica prenderei più di Di Maio e Salvini messi assieme. Con i ministri e i presidenti del Consiglio che ci sono adesso potrei dare il premier anche io” ha sentenziato in un apoteosi narcisista.

La replica di Matteo Salvini è giunta tempestiva su Twitter :”Ci mancava pure Corona…“. Corona è tornato in Tribunale per il processo d’appello concernente quei 2,6 milioni di euro che sono stati trovati nel controsoffitto della casa della sua collaboratrice Francesca Persi e in due cassette di sicurezza in Austria: in primo grado, a giugno del 2017, era stato condannato a un anno per reati fiscali legati al mancato pagamento delle imposte della sua società Atena, era stato assolto dalle accuse di intestazione fittizia dei beni.

L’ex agente pubblicitario si dice che stia lavorando ad un programma televisivo incentrato su un tema che gli sta particolarmente a cuore: gli innocenti in carcere. Tema che non brilla certamente per originalità: il giornalista del Tg1 Alberto Matano ha condotto il programma “Sono innocente” che verte proprio sulla giustizia negata.

Corona, uscito dal carcere, ha ottenuto l’affidamento terapeutico e la Sezione misure di prevenzione gli ha restituito una minima parte dei contanti che gli erano stati sequestrati mentre è stata disposta la confisca della sua abitazione di via De Cristoforis. L’ex agente fotografico dovrà dunque consegnare la casa perchè non ha presentato alcun ricorso contro la decisione di confisca: la dimora passerà allo Stato che dovrà stabilire la destinazione d’uso.

Continua a leggere su Fidelity News