Fabrizio Corona sbotta, pugni e calci in tribunale

Torna a far parlare di sé Fabrizio Corona: in tribunale sbotta, tira un pugno sul tavolo e prende a calci una sedia. Il motivo? Le dichiarazioni di uno dei teste del processo.

Fabrizio Corona sbotta, pugni e calci in tribunale

“Il testimone deve dire la verità. Non può venire qui a mentire. Non posso ascoltare un rappresentante della Polizia di Stato continuare a dire cose del genere. Come fa a non ricordare cose fatte un mese fa?”. 

Così Fabrizio Corona è esploso nell’aula di Tribunale dove Luca Izzo, responsabile della Sezione Reati contro il patrimonio della Squadra Mobile di Milano, è stato ascoltato oggi come testimone nel processo milanese, in cui il paparazzo è imputato per la vicenda dei quasi 2,6 milioni di euro (di cui solo una parte in contanti ndr) trovati nascosti nel controsoffitto dell’abitazione della sua storica collaboratrice Francesca Persi e in una cassetta di sicurezza in Austria.

Ma Corona è andato oltre: non si è limitato ad interrompere il teste, ma ha addirittura scagliato un pugno sul tavolo ed un calcio alla sedia. E ancora, scattando sul banco degli imputati con la voce rotta da un mix di commozione e rabbia ha tuonato contro il poliziotto che raccolse la sua denuncia relativa alla bomba carta scoppiata nella notte precedente davanti alla sua abitazione milanese di Via de Cristoforis.

Sinceramente non ricordo se si sia parlato dei soldi” è stata la risposta del poliziotto. “Ma come? Sono stati trovati dei soldi in contanti a casa di Persi, la convocate in Questura e lei afferma che sono soldi di Corona. Allora mi pregate di chiamare Corona che a sua volta si presenta in Questura e nessuno chiede gli conto di quella somma?” ha incalzato l’avvocato Chiesa mentre Corona, seduto al suo fianco, si mostrava nervoso e stizzito.

“Questo verbale di sommarie informazioni testimoniali è leggermente creativo” ha ammesso il presidente dei giudici della Prima Sezione Penale, Guido Salvini.

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