Fabrizio Corona, furioso contro "Striscia la Notizia" svela un retroscena molto particolare

Fabrizio Corona ha attaccato duramente Antonio Ricci e la trasmissione 'Striscia la Notizia'. Il tg infatti, parlando dell'impresa di Corona al Boschetto di Rogoredo, aveva sottolineato che la trasmissione in passato aveva realizzato servizi simili.

Fabrizio Corona, furioso contro "Striscia la Notizia" svela un retroscena molto particolare

Fabrizio Corona che in questi giorni abbiamo visto al centro della cronaca per essere stato aggredito durante un suo reportage per la trasmissione “Non è l’Arena” di Massimo Giletti ha voluto tornare all’attacco sui social contro Antonio Ricci e la sua trasmissione Striscia la Notizia. Il tg infatti aveva parlato ironicamente dell’impresa dell’ex re dei paparazzi sottolineando come lo stesso programma aveva in passato realizzato servizi simili.

“Non è una gara tra chi cerca di fare le cose giuste, ma le cose giuste vanno fatte veramente fino in fondo” ha voluto rispondere infatti Corona accusando il programma di Ricci di girare dei ‘non servizi’ su ‘Il Boschetto’. Secondo Fabrizio infatti sarebbe facile puntare il dito contro di lui quando ci si addentra di giorno, a distanza ma soprattutto con i microfoni in bella vista.

Fabrizio Corona, oltretutto ha ritenuto opportuna anche rivelare un particolare inedito che sarà visto solamente domenica sera durante la messa in onda di “Non è l’Arena” di Massimo Giletti. L’ex re dei paparazzi parla di ‘Fuoco che nel Bosco si accendeva’ lasciando forse intendere che all’interno del boschetto ci sia stata anche una sparatoria.

Enigmatico come sempre, Fabrizio non manca altresì di lanciare una frecciatina a Vittorio Brumotti affermando che lo sportivo avrebbe dovuto impegnarsi solamente a fare le sue acrobazie con la bicicletta, invece emularlo nel cantare il brano Viva la libertà rischiando così di diventare una sua brutta copia. 

Infine Fabrizio ha voluto concludere il suo pensiero asserendo che le cose andavano fatte bene e che nel boschetto prima di lui nessuno si era addentrato di notte. Enzo Iacchetti invece aveva commentato l’aggressione ai danni di Corona sottolineando come già il 4 ottobre del 2016 Max Laudadio aveva acceso i riflettori sul Boschetto di Rogoredo ma ascoltando solamente le testimonianze degli abitanti della zona e documentandosi sullo spaccio di droga.

Continua a leggere su Fidelity News