Dopo il terribile affondo di Ilary Blasi, in diretta senza praticamente contraddittorio, Fabrizio Corona ha dichiarato guerra aperta alla conduttrice del Grande Fratello Vip. Appena conclusa la presenza in trasmissione ha lanciato sui social numerosi video atti a diffamare e distruggere la sua attuale nemica numero 1: la signora Totti.
L’ex di Belen Rodriguez ha raccontato che l’hanno cercato sin dalla prima puntata del GFVIP e che ha deciso di accettare la proposta solo dopo aver visto piangere Silvia Provvedi, la sua ex. Corona aveva pensato di non dare peso alle litigate passate con Ilary e a quello che, negli anni, si erano detti: “Avevamo fatto un patto di rispetto. Ero venuto con il sorriso.” L’imprenditore ha sostenuto che non aveva assolutamente intenzione di litigare, in questo periodo, afferma, vuol fare solo cose belle, ed era giunto, infatti, con dei fiori in dono.
Corona incita gli internauti ad affossare Ilary Blasi
Corona, con fermezza, ha inneggiato alla violenza subita, al fatto che gli è stato abbassato vergognosamente il microfono perchè Ilary doveva combattere una battaglia personale in una rete pubblica. “A bella, mi hai fatto arrivare a un milione di follower” ha incalzato vittorioso per poi sottolineare che il termine caciottara lo aveva utilizzato prima lui. In un crescendo rossiniano non si è risparmiato: secondo l’ex re dei paparazzi la conduttrice del GFVIP lo ha semplicemente spento, ma visto che il vero potere adesso ce l’hanno i social, ha invitato gli internauti a defollowarla.
“E non è vero che non lo gestisce lei, lo gestisce lei! Adesso ha più di 500.000 follower, domani deve scendere a 400.000. Cara Ilary nel mondo dell’opinione pubblica non comandi tu, comanda l’opinione pubblica, buona vita caciottara.”
Corona non si vergogna a dirlo, è noto che non la nomina mai, ma Barbara d’Urso, secondo lui, piaccia o no, è una vera signora conduttrice, che fa programmi con grandi ascolti. Ha sostenuto, infine, che, al contrario della Blasi, Carmelita non gli avrebbe mai spento il microfono.