Chiara Ferragni ridimensiona le "mamme pancine"

Chiara Ferragni torna a parlare del suo ruolo di mamma attaccata dagli haters. Parla delle "mamme pancine" e di come possano essere carine o terribili. Gli esperti: "Chiara riuscirà a ridimensionarle".

Chiara Ferragni ridimensiona le "mamme pancine"

Chiara Ferragni, l’imprenditrice e influencer, dal 20 marzo mamma del piccolo Leone, martedì sera su Sky Uno, durante il programma condotto da Alessandro Cattelan a “E poi c’è Cattelan“, ha raccontato la difficile intesa sul come vivere la maternità. Ci sono modelli rigidi di maternità che tendono ad attaccare modelli di mamme più semplici.

Presente sui social Chiara Ferragni, è continuamente esposta agli attacchi haters. La blogger ha accettato di condividere su Sky la difficile intesa sul modello di “mamma”, le sue dichiarazioni sulle ‘mamme pancine‘ hanno raggiunto in fretta il web. Chiara, sposata con Fedez a settembre, è mamma di Leone. 

Chiara Ferragni ridimensiona le mamme pancine

Nella piazza virtuale si presentano due tipi di ‘mamme pancine’, ce ne sono di “terribili” e di “carine”.  Le mamme “carine” si presentano molto affabili, sono capaci di supportare, di capire e nei momenti in cui ti pare di aver sbagliato “ti fanno capire che nessuna mamma è perfetta, che ognuna di noi commetterà degli errori e va bene così”, è successo alle nostre mamme e succede a noi, ha affermato l’influencer.

Le mamme “terribili” sono quelle “che pensano di sapere tutto loro, cercano sempre di farti sentire inopportuna e non una mamma adatta“. Molte donne si sono ritrovate nello sfogo di Chiara che ha guardato in faccia e con coraggio i due modi di essere “mamma”.

Nella pagina D.it  di Repubblica è riportata la ricerca di due antropologhe sui termini usati dalle neomamme , chiamate “mamme pancine” e facilmente rintracciabili in vari gruppi Facebook. Spesso i dubbi di queste donne sono surreali, facilmente chiedono consigli ai medici, mettono in piazza le foto della pancia nell’intento di sapere se il bimbo che attendono sia maschio o femmina; usano diminutivi: “pancine”, “mammine” “batuffole”; il ginecologo lo chiamano “gine” e la pediatra “pedy”; vorrebbero allattare i figli fino ai 7 anni; le mestruazioni sono “i giorni della rugiada” o per qualcuna “i giorni del barone rosso”, danno un nome da loro inventato ai propri organi genitali.

La dottoressa Landi, una delle due antropologhe che ha dato il suo parere, ha affermato che in una prima impressione queste “mamme pancine” raccontano cose “verosimili”, “emerge è una profonda ignoranza rispetto alla conoscenza del corpo e della sessualità”, si pongono le stesse domande delle adolescenti. Chiara Ferragni riportando in primo piano la tematica, forse “riuscirà a ridimensionare le mamme pancine, evitando a tante donne di farsi mettere in crisi dai loro commenti negativi e pericolosi”.

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