"Underworld Ascendant": la delusione di un "Ultima Undeworld" che rende poco omaggio al gioco di ruolo

"Underworld Ascendant" voleva dare seguito agli storici "Ultima Underworld" ed "Ultima Underworld 2", rispettivamente del 1992 e 1993. La storia travagliata di questo terzo capitolo, fra rinvii e problemi di ogni tipo, si concretizza in un RPG deludente.

"Underworld Ascendant": la delusione di un "Ultima Undeworld" che rende poco omaggio al gioco di ruolo

Underworld Ascendant” voleva dare seguito agli storici “Ultima Underworld” ed “Ultima Underworld 2”, rispettivamente del 1992 e 1993, giochi di ruolo allora rivoluzionari, che costituivano un vero e proprio spin-off della saga di Origin, Ultima, vera e propria colonna portante della storia dei giochi di ruolo.

Dopo una lavorazione ed una presentazione nel 2014, sono seguiti una infinità di rinvii, problemi di programmazione e di finanziamento attraverso le piattaforme di crowdfunding, che hanno portato anche ad un deterioramento della qualità, un cambio continuo di membri dello staff ed altre conseguenze minori. Così, nel novembre 2018, ecco trovare la via della promozione sul mercato di questo “Underworld Ascendant”, per PC, Playstation 4, Xbox One, e Nintendo Switch, ma il risultato è estremamente deludente.

Un gioco di ruolo ha alcuni tratti distintivi non negoziabili: storia, personaggi, missioni, abilità. Per “Underworld Ascendant” non ci sono personaggi non giocanti di rilievo, le missioni non ci sono, né primarie, né secondarie, esiste solo una serie di obiettivi da raggiungere in modo meccanico e consecutivo per arrivare alla fine del gioco e scontrarsi con il cattivo di turno.

La storia e l’intreccio narrativo, pure, sono mal rappresentati, non offrono spunti di grande interesse e di larghe vedute di prospettiva: sostanzialmente tutto si sposta nell‘ambito delle abilità e delle magie che, almeno queste, non mancano, ed anche il sistema di apprendimento degli incantesimi si rivela interessante e vario.

Per l’appunto, la propensione alla mancanza di una costruzione ramificata per quanto riguarda le varie missioni trasforma sostanzialmente “Underworld Ascendant” in un titolo di azione e di avventura piuttosto che in un gioco di ruolo, e questo non fa che minarne la sua credibilità per gli appassionati del genere. Quel che è certo che non mancano i sotterranei ed i labirinti da esplorare.

In assenza di missioni, gli enigmi veri sono quelli che offre l’ambiente, dove mobili, casse, pietre ed altri particolari ed oggetti sono trascinabili, distruttibili ed utilizzabili per superare ogni genere di ostacolo. Le creature nemiche abbondando, seppur lo scontro fisico con gli avversari sia reso difficoltoso da un motore fisico carico di errori, e gli incantesimi offrono più garanzie in questo senso.

Citando labirinti e fortezze, che sono presenti, i fanatici degli RPG saranno rimasti soddisfatti almeno questo punto di vista. Farà meno piacere conoscere che talvolta sarà possibile attraversare i muri per vagare nel nulla assoluto, ed è emblematica la mancanza di certe grosse parti di mappa (anche qui si riscontrano problemi di ogni tipo).

Graficamente il progetto di “Underworld Ascendant” è stato portato avanti in maniera più che sufficiente: il disegno degli ambienti è buono, i personaggi sono ottimamente caratterizzati, meno i nemici, poco vari anche nell’aspetto. Il reparto sonoro arriva all’essenzialità e non va oltre il minimo necessario.

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