"The Banner Saga 3": conclusione della splendida saga vichinga

"The Banner Saga 3" porta a termine la saga nata da un'intuizione di tre programmatori ex-Bioware, ora di Stoic Studios, che ha raccontato la storia di alcuni eroi vichinghi che devono salvare il mondo dalla devastazione.

"The Banner Saga 3": conclusione della splendida saga vichinga

La grande saga della storia degli eroi vichinghi si chiude con “The Banner Saga 3“, ultimo capitolo della storia grafica prodotta da Stoic Studios, composto tra gli altri da tre ex-programmatori di Bioware (pensate a “DragonAge” e capitoli successivi) che – per il primo capitolo – predisposero una campagna di crowdfunding che venne soddisfatta addirittura al 700% della richiesta iniziale. Ora il gioco è in vendita per tutte le principali consolle.

“The Banner Saga 3” si svolge nelle terre di Arberrang, la capitale degli umani in un continente nordico, freddo tra neve, pietra e foreste di conifere. Qui accorrono gran parte delle popolazioni dei dintorni per rifugiarsi all’interno delle mura dalla magia nera ormai devastante e dai Distruttori, implacabili nemici degli uomini e dei Varl.

Il gioco si compone di un insieme stuzzicante di avventura grafica e di combattimenti a turni su scacchiere, un sistema molto utilizzato nei giochi strategici e tattici. Nei combattimenti conta gestire al meglio i propri personaggi e soldati, che aumentano di livello, fino a raggiungere il numero 11, con il quale i personaggi possono reclamare per se stessi un’abilità eroica, molto potente.

In sostanza, la fase di combattimento non è mutata dai due precedenti capitoli e colpisce sempre nel segno: è necessario sempre puntare alla vittoria, anche se la sconfitta non compromette il cammino. La difficoltà delle battaglie è spesso semplice, meno quando ci si addentra nell’Oscurità, dove i nemici possono mano a mano chiamare a sé rinforzi che rendono le sfide molto complesse.

D’altra parte, la parte storica e preparatoria alle varie sfide presenti nel gioco è molto interessante ed i dialoghi sono molto ben scritti, interpretati con sottotitoli e con una possibilità di scelta di risposte ampia. É fondamentale prendere le giuste scelte, per dare sostegno ai propri eroi ed alla propria carovana.

Il punto penalizzante di questa fase è probabilmente il principale punto dolente di “The Banner Saga 3”: sbagliando le scelte di diverse situazione e modificando in negativo lo scenario di gioco, si assiste ad un processo punitivo spesso eccessivo per i protagonisti del gioco, un sistema che i protagonisti del gioco hanno pensato per dare il senso alla fine del mondo in divenire che, però, sarà pesante per i giocatori meno esperti.

In quanto alla grafica, non c’è niente da dire, anzi, bisogna solo tessere le lodi ai programmatori di Stoic Studios: un design sempre definito con accuratezza, sistema tecnico fluido, scenari magici ed oscuri, allo stesso tempo ricchi di colore e fantasia, eppur tenebrosi ed in chiaroscuro; l’effetto è stimolante ed invoglia sempre più ad addentrarsi nei mondi ghiacciati attorno ad Arberrang.

I finali sono molteplici e dipendono sempre e solo dalle scelte del giocatore, che portano la storia a lieto fine, nelle brame dell’oscurità eterna, oppure in conclusioni sorprendenti. Non tutti i finali sono forse in linea con l’ottima trama di “The Banner Saga 3”, ma quello che pare certo è la presenza di una storia credibile, con una trama ottima e con le credenziali per rendere il gioco longevo nel tempo.

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