"Shadow of the Tomb Raider": Lara Croft conclude la nuova trilogia

"Shadow of the Tomb Raider" porta al compimento la nuova trilogia iniziata quattro anni fa con una Lara Croft sempre più tenace, a metà strada tra scoperte incredibili e la fine del mondo profetizzata dai Maya.

"Shadow of the Tomb Raider": Lara Croft conclude la nuova trilogia

Shadow of the Tomb Raider“, uscito nel mese di settembre per PC, PS4 e Xbox One, porta a pieno compimento la nuova trilogia di Tomb Raider incominciata quattro anno fa, con Eidos che ha abituato anche positivamente i suoi fan a lunghe serie di giochi alternate a lunghe pause di anni senza un nuovo titolo, facendo crescere sempre l’attesa.

“Shadow of the Tomb Raider” chiude la retrospettiva sugli aspetti della giovane Lara Croft, iniziata nel primo gioco di questa serie con una giovane intraprendente ma sicura, fino ad avvicinarsi a diventare, in questo titolo, la donna che tutti conosciamo dalle due serie degli anni ’90 e 2000, che hanno spopolato su tutte le piattaforme videoludiche. Stavolta Lara sbarca in Messico con Jonah per trovare artefatti Maya di grande valore, i quali però celano la terribile profezia della fine del mondo che doveva avvenire nell’ormai arcinoto 21 dicembre 2012.

La campagna è il massimo punto di successo di questo titolo e mette sul terreno una serie molto coinvolgente di livelli e di ambientazioni totali per il genere azione-avventura, con enigmi da risolvere, come tradizione della serie, e con avanzamenti tra le pareti e gli ambienti più selvaggi da togliere il fiato, mentre le sequenze animate sono trasposte quasi a livello filmico, da sala cinematografica.

In “Shadow of the Tomb Raider” le mappe sono esplorabili più in stile di gioco di avventura che nel classico sistema di progressione dei giochi di Lara Croft, mentre la beniamina di tutti tra le archeologhe avanzerà in un certo senso di livello aumentando un particolare sistema di incremento di abilità a tre frazioni, che comprendono i gradi di guerriera, esploratrice e saccheggiatrice.

La giocabilità spicca ancor più che nei giochi passati della trilogia, rendendo Lara ancor più agile ed abile sia negli spostamenti, in modo da poter raggiungere quasi qualunque angolo delle mappe, sia nel modo di sconfiggere i nemici, con un campionario di armi e di trappole davvero invidiabile per un’avventuriera.

Il gioco eccelle quasi in tutto, anche nelle sue modalità di gioco secondarie, e manca solo un po’ di durata complessiva della campagna, che non è lunga quanto quelle precedenti, anche se rigiocabile e riproponibile nel corso del tempo, divertente come nella specifica di tutti i giochi di Tomb Raider dai primi anni fino ad oggi.

Tecnicamente, infine, va segnalata una grafica invidiabile, dettagliata e vicina alla perfezione, con prestazioni eccelse del motore grafico, che rende il tutto vicino al realismo più completo. Acusticamente, l’avventura ed i personaggi si propongono su ottimi stili e la colonna sonora accompagna tutto “Shadow of the Tomb Raider” al meglio dall’inizio alla fine.

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