"Pathfinder: Kingmaker": gioco di ruolo tradizionale con prospettive originali

"Pathfinder: Kingmaker" è un gioco di ruolo classico di stampo "Baldur's Gate": non è un vero e proprio erede del top del classico RPG, ma non ci manca tanto: ecco perché.

"Pathfinder: Kingmaker": gioco di ruolo tradizionale con prospettive originali

Pathfinder: Kingmaker” è un gioco di ruolo di stampo classico disponibile per PC dal mese di settembre e dai tratti che ricordano il vero pilastro del gioco di ruolo puro per il personal computer, “Baldur’s Gate” ed i suoi seguiti, titoli che negli anni 2000 hanno segnato la storia. Il gioco di casa Obsidian prova a ripercorrerne le orme.

Il sistema di gioco a tutti gli effetti è molto classico e tramite il vostro controller avrete a disposizione una serie di eroi di varia estrazione, dal guerriero al mago, dal ladro al bardo, tutti in grado di combinare i loro talenti per vincere in combattimento e riuscire a prevalere nei dialoghi e nelle situazioni più complesse, specie nei sotterranei. La variazione delle abilità è decisamente ampia per ogni tipo di avventuriero e lo spazio nel quale cumulare oggetti è esaustivo per non avere problemi di ingombro.

Ci sono precise meccaniche di gioco da seguire, come assegnare ad ogni personaggio i propri compiti, come ad esempio, situazione molto classica, negli accampamenti notturni all’esterno, ma c’è una certa flessibilità che permette al contempo di non dover seguire rigide procedure per non incappare in spiacevoli inconvenienti: le soluzioni sono diverse e si può agire anche di fantasia.

La profondità della storia è buona come la longevità, ma la qualità narrativa non è paragonabile a quella di Baldur’s Gate e dei giochi meglio riusciti: ci sono delle parti di storia e di dialoghi dei personaggi scontate che non paiono originali, e che portano a conseguenze facilmente comprensibili, alternate per fortuna a momenti dove anche il copione storico funziona invece bene e tutto è ben descritto ed elaborato.

Scegliere i personaggi giusti da alternare nel gruppo richiede diversi tentativi: non si può scegliere a casaccio, pensando che comunque gli ostacoli verranno superati, perché le sconfitte ed i fallimenti sono dietro l’angolo, in particolar modo nei combattimenti. Solo provando e riprovando dei gruppi studiati al dettaglio si può trovare la giusta combinazione per ottenere i risultati migliori possibili.

Il livello di difficoltà è mediamente elevato anche a livello medio-normale: quindi, per chi non si vuole cimentare in una sfida improba, bisognerà valutare fin dalla partenza la difficoltà facile, anche perché, una volta risolto “Pathfinder: Kingmaker” ed il suo intreccio narrativo, sarà sempre possibile riprovare tentando di arrivare alla conclusione con un gruppo di eroi completamente diverso.

Le possibilità di incontri, le città ed i personaggi che potranno fare parte della squadra sono molteplici e ricchi, con abilità decisive, ma anche costosi, come la media degli equipaggiamenti. Per poter usufruire del meglio, raccogliere ingenti quantità di denaro diventa necessario e, con questo, buona parte del tempo di gioco deve essere spesa per questo motivo.

Il mondo molto vasto è disegnato con una grafica semplice e di impatto visivo, che ricorda i giochi del passato, con aspetti scenici e filmati di ottimo livello, che seguono bene la tradizione. Sonoramente il gioco è ben gestito anche dal punto di vista delle colonne sonore e l’audio è in inglese con sottotitoli in italiano.

“Pathfinder: Kingmaker” dura per diverse decine di ore nelle quali spendersi per esplorare ogni area: il gameplay non annoia, anzi, mira a cercare di impegnarsi molto per ottenere soddisfazioni per superare gli ostacoli, la giocabilità e la gestione dei comandi è nella media e, dal punto di vista tecnico, non ci sono particolari bug da segnalare.

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