"Lost in the Dungeon", card game per PC con oscure segrete da esplorare

"Lost in the Dungeon" è un gioco di carte virtuali per PC ambientato nelle segrete più oscure: in questo contesto ci si muoverà fra corridoi labirintici ed i combattimenti sono basati su incantesimi multipli.

"Lost in the Dungeon", card game per PC con oscure segrete da esplorare

Lost in the Dungeon” è un gioco che prova a variare il tema dei giochi di carte virtuali ambientati nei mondi fantasy, come il ben noto Hearthstone o il recente Fable Fortune. Per cercare di conquistare un suo posto in un mercato di questo genere così affollato, “Lost in the Dungeon” prova a sviluppare un ramo diverso da quello dei concorrenti.

I programmatori italiani dello studio Eggon hanno messo la loro passione per la produzione di questo titolo: si parte con un personaggio privo di memoria, intento a ritrovare la sua identità. Si può partire con tre impostazioni del giocatore: guerriero, ladro e mago. Il guerriero produrrà, classicamente, più danni nel combattimento corpo a corpo, il ladro è più agile a schivare i colpi, il mago si baserà sui suoi potenti incantesimi.

Nell’esplorazione, giunti faccia a faccia con il nemico, si possono scatenare ogni genere di combinazioni di carte, ma ottenere la vittoria sarà molto difficile: “Lost in the Dungeon” non dà molto scampo al giocatore, che dovrà trovare una combinazione molto valida delle proprie carte per centrare il successo ed avanzare, altrimenti dovrà ripartire dal punto di salvataggio.

Munirsi di pazienza e studiare delle tattiche sono i due ingredienti essenziali per avanzare in “Lost in the Dungeon”; i nemici, volta per volta, appariranno in maniera casuale ed ogni volta bisognerà pianificare tutto lo scontro per avere la meglio. Sconfitti i nemici, è possibile abbandonare il sotterraneo, ritornare in città, e vendere gli oggetti per guadagnare nuove carte a propria disposizione.

Il mazzo è limitato nel numero, venti carte da poter utilizzare, questo però si rivela un vantaggio, perché permette in pratica di avere tra le mani quasi in ogni occasione gli oggetti, le armi e gli incantesimi che ci servono per poter sconfiggere gli avversari di turno. Questo quadro di gioco però è minato dalla frustrazione che emergerà ogni volta che si viene sconfitti (e le possibilità – in tal senso – sono cospicue): vengono perse tutte le ricompense ottenute.

Il gioco è limitato anche nella sua durata, piuttosto corto, in relazione soprattutto a quanto durerebbe se si vincessero sempre gli incontri: troppo poco per poter sfondare. Alcune parti artistiche sono interessanti, ma tutto il resto di grafica e audio è piuttosto povero. “Lost in the Dungeon” è in poche parole una buona idea, sviluppata non al meglio.

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