"Hotel Transylvania 3: Mostri in Mare", dal film al videogioco

"Hotel Transylvania 3: Mostri in Mare" accompagna a braccetto l'uscita del film, grazie ad un titolo che è un mix tra un gioco di azione ed un'avventura grafica, con atmosfere surreali, allegre e simpatiche.

"Hotel Transylvania 3: Mostri in Mare", dal film al videogioco

Hotel Transylvania 3: Mostri in Mare” arriva in coincidenza con il terzo film della serie omonima, “Hotel Transylvania 3: una vacanza mostruosa”, appena giunto nelle sale. Il tutto tramite una combinazione di azione e graphic adventure, con atmosfere surreali, allegre e simpatiche, godibili per le principali piattaforme di gioco.

Avete mai visto il tetro conte Dracula in camicia hawaiana? “Hotel Transylvania 3: Mostri in Mare” è anche questo e non solo: l’obiettivo principale è quello di salvare da un tragico destino un lupo mannaro sommerso da un mare di sabbia, una volta sbarcati su un’isola da sogno: potete scegliere di interpretare Dracula o Mavis, e buttarvi alla ricerca della salvezza del vostro amico licantropo.

Il gioco si sviluppa su una piattaforma tridimensionale allegra e colorata, graficamente però molto poco curata, al di là dei modelli dei personaggi: un approccio tecnico di basso livello, molto simile a quello di giochi del periodo storico 2003 – 2006, coi primi sistemi di particelle e shader, che si adatterebbero anche ai sistemi di allora, se non fosse che la fase video lavora su un motore grafico che poteva rendere molto di più.

I personaggi possono viaggiare con delle creature allegre, scegliendole man mano che queste si incontrano: va detto che almeno questi modelli si salvano, adattandosi discretamente ai personaggi del film. Però il sistema di gioco è anch’esso confusionario. Non c’è una mappa che aiuti il giocatore a trovare gli obiettivi, la giocabilità è ridotta da poche scelte a disposizione dei personaggi, e non c’è un sistema valido di checkpoint.

Altro punto dolente è la durata della campagna, troppo breve anche per un gioco che ha come target il mondo dei bambini e dei ragazzi: una volta finito il gioco, non sarà semplice rigiocarci, visto che le carte disposte in tavola da “Hotel Transylvania 3: Mostri in Mare” sono legate solamente allo storyboard che non offre alternative.

Per completare un quadro non idilliaco, il gioco è completamente privo di filmati, peccato grave per la maggior parte dei giochi basati su campagne, ancor più per un titolo ispirato ad un film animato. Se non fosse per il divertimento che generano i personaggi e le situazioni, “Hotel Transylvania 3: Mostri in Mare” vanterebbe pochi punti positivi a proprio favore.

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