e-Sports, da oggi sono a tutti gli effetti discipline sportive: lo afferma il Comitato Olimpico

È quanto emerge da un summit organizzato a Losanna qualche giorno fa. Il comitato olimpico ha espresso la volontà di approfondire l'argomento, specificando però che è necessario del tempo prima che gli e-sports siano considerati al pari di quelli tradizionali.

e-Sports, da oggi sono a tutti gli effetti discipline sportive: lo afferma il Comitato Olimpico

Fin dalla loro nascita, il mondo videoludico e quello degli sport sono sempre rimasti distinti. Una trentina di anni fa, infatti, qualunque fosse il gioco utilizzato da un videogiocatore, esso poteva essere controllato esclusivamente facendo uso di un tradizionale gamepad che, sebbene variasse leggermente da console a console, rimaneva di fatto un controller con pulsanti e levette analogiche.

Negli ultimi anni, però, la tecnologia ha visto dei sostanziali miglioramenti e, infatti, sono state presentate numerose alternative rispetto al gamepad tradizionale. Il caso più conosciuto è certamente quello che verte attorno al Wii: per funzionare la console non sfrutta un classico gamepad ma un telecomando, meglio noto come WiiMote.

Il WiiMote, oltre a possedere vari pulsanti, godeva anche di un sensore ad infrarossi che, combinato ad un accelerometro integrato, permetteva alla console di rilevare la posizione del controller nello spazio. Ed ecco che, seguendo questo concetto, sono nati gli e-sports e, dopo oltre 10 anni, potrebbero non essere più considerati come dei semplici videogiochi.

Gli e-sports rappresentano l’attività sportiva, i videogiocatori sono gli atleti

Per la prima volta, tale affermazione arriva direttamente dal Comitato Olimpico (a seguito di un summit tenutosi a Losanna qualche giorno fa). Non solo si è confermata la volontà di voler approfondire l’argomento, ma si è parlato anche di considerare i videogiocatori come veri e propri atleti, al pari di quelli tradizionali. 

Tuttavia, rimane il fatto che una tale novità non possa essere concretizzata in poco tempo. Al momento, vi sono diversi piani che costringono a porre su piani diversi i due tipi di atleti. Un esempio concreto è il quadro delle norme: al giorno d’oggi, infatti, non ve ne è alcuna che definisca restrizioni sul doping e sul mercato relativo alle scommesse ad esempio.

Insomma, è necessario che passi ancora un po’ di tempo prima di vedere i videogiocatori cimentarsi in attività sportive. Probabilmente, le prossime olimpiadi di Tokyo 2020 saranno il punto di partenza, ma nulla è al momento dato per certo.

Continua a leggere su Fidelity News