Divieto ai minorenni per i giochi online in Cina

La Cina decide di arginare la dipendenza dei minori verso l’uso di videogiochi online mettendo un divieto all'utilizzo di questi ultimi da mezzanotte alle otto di mattina.

Divieto ai minorenni per i giochi online in Cina

Dura la decisione del governo cinese per combattere la dipendenza dal gioco che si instaura maggiormente nei ragazzi che trascorrono molte notti sui videogiochi online. I pechinesi che vorranno giocare tutta la notte, dovranno presentare le proprie credenziali, con carta d’identità, in modo tale da riconoscere l’età del giocatore. Gli sviluppatori dei giochi, per parte loro, si sono già attrezzati per eseguire i controlli su chi accede nei vari portali destinati al multiplay. 

Questo divieto interesserà tutti i cinesi minorenni che non potranno accedere ai videogiochi dalla mezzanotte alle otto del giorno successivo. Si pensa che questo divieto potrebbe causare un leggero calo nel business legato al mondo del commercio dei videogame, un mercato di cui la Cina detiene il primato mondiale (30 miliardi di dollari entro quest’anno).

Gli scienziati hanno fatto dei test per verificare la dipendenza da internet che pervade il paese asiatico, e qualche associazione pensa di catalogare il problema della dipendenza da internet come una causa che porta a disordini mentali. Infatti, ci sono state situazioni che hanno portato i ragazzi a soffrire per la dipendenza e, a volte, quest’ultima ha portato al suicidio.

Una mamma cinese, per il giornale Repubblica, parla della problematica:

“Qui si tratta di proteggere la sanità mentale ma anche fisica dei nostri figli, e anche di dare una mano a noi genitori. Piuttosto, dovevano intervenire prima, viste tutte le storie terribili di ragazzi in difficoltà per questa dipendenza: suicidi, malattie mentali”.

Da come parla la signora, sembrerebbe che le autorità locali non abbiano fatto niente per fronteggiare tale dipendenza ma, in realtà, già nel 2000, il governo cinese aveva messo un bando simile a questo. Il bando del 2000 prevedeva il divieto di utilizzare le console di gioco come la PlayStation, la Xbox e, successivamente, la Wii.

Il risultato della restrizione fu che i ragazzi si rintanarono negli Internet Cafè (perché – all’epoca – non tutte le famiglie possedevano un PC), sviluppando il mercato dei giochi online (prevalentemente d’azione) e, adesso, quello dei giochi su dispositivi mobili.

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